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Grande attesa per il concerto del violista messicano Alejo a Capolona

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Grande attesa per il concerto del violista messicano Alejo a Capolona
Alejo

Giovedì 25 settembre, alle 21,15, si conclude nel migliore dei modi la stagione estiva “FulgorAzione” a Capolona con un concerto del violista messicano Adolfo Alejo, accompagnato al pianoforte dal fiorentino David Boldrini. Un concerto da non perdere sia per la qualità degli interpreti che per la bellezza del programma. FulgorAzione prosegue sulla linea della qualità grazie alla sapiente direzione artistica di Roberto Fabbriciani, ben assecondato in questo impegno dalle autorità locali, in primis dal Sindaco Ciolfi che ha fortemente voluto una stagione concertista che per livello artistico farebbe invidia anche a grandi teatri di tradizione.

L’Associazione culturale “Fulgor” ed il suo presidente Giacobbe Giusti, con il patrocinio della presidenza della Regione Toscana, del main sponsor TCA SpA e con il sostegno di Giò Auto e del Ristorante il Giardino  sull’Arno hanno permesso la ri-apertura di una struttura culturale chiusa da oltre 20 anni e proporre un programma culturale di alto valore decretato dal grande successo di pubblico e di critica.

Il programma di giovedì 25 settembre, di sicuro interesse, è rivolto alla musica romantica. La sonata in fa minore op. 120 n. 1 di Brahms è uno dei pezzi più importanti ed impegnativi per la viola da camera. La sonata è scritta sia per clarinetto che per viola e possiede quel caratteristico tocco di intima malinconia che fu alla base dell’ispirazione del grande compositore tedesco. In quattro movimenti, viene introdotta da un Allegro appassionato dove spicca un grande senso melodico con un tema dove si alternano note brevi e lunghe assimilabile a quello precedentemente utilizzato per la mirabile IV sinfonia.

Segue un Andante, un poco Adagio, in La bemolle maggiore, che ha come suo corrispondente il bellissimo Adagio del Quintetto op. 115, ed un gentile Allegretto grazioso, anch’esso in La bemolle maggiore. Il Vivace in Fa maggiore, che conclude l’opera, è nella forma di rondò-sonata ed è denso di brillanti passaggi in dialogo fra le voci. In considerazione anche del corrispondente maggiore della tonalità di impianto è come un ritorno alla luce dopo la mestizia iniziale. Seguirà  Märchenbilder op.113 di Robert Schumann, intimo amico di Brahms con il quale condivise anche lo stile. Come brano conclusivo ascolteremo La Campanella di Niccolò Paganini, una trascrizione tratta dal movimento finale del concerto n. 5 per violino ed orchestra.