Home Nazionale I sistemi collettivi dei Raee insieme per l’accreditamento Weeelabex in Italia

I sistemi collettivi dei Raee insieme per l’accreditamento Weeelabex in Italia

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Roma, 26 mar. – (Adnkronos) – Ecodom, Erp, Raecycle e Remedia, i quattro sistemi collettivi che in Italia gestiscono complessivamente l’80% di tutti i Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) domestici raccolti, hanno deciso di richiedere agli impianti di trattamento con cui collaborano di ottenere l’accreditamento Weeelabex (acronimo di Weee Laboratory of Excellence, ovvero ”Laboratorio di eccellenza dei Raee”).
L’Italia si appresta così a diventare capofila di uno dei progetti europei più importanti in materia di trattamento dei rifiuti. Il Weeelabex è stato ideato dal Weee Forum in collaborazione con i principali stakeholder della filiera Raee e cofinanziato dalla Ue nell’ambito del programma Life+ con il duplice obiettivo di mettere a punto nuovi standard di qualità per la raccolta, il trasporto e il trattamento delle varie tipologie di Raee e realizzare una modalità uniforme di verifica del rispetto degli standard in tutti i Paesi europei.
Ecodom, Erp, Raecycle e Remedia sono soci della Weeelabex Organisation, organismo internazionale no-profit costituito nell’aprile scorso da 26 sistemi collettivi, con l’obiettivo di gestire gli accreditamenti degli impianti di trattamento e formare auditors capaci di verificare l’effettiva applicazione, da parte degli impianti stessi, dei nuovi standard di qualità europei.
”Weeelabex ha lo scopo di migliorare ed incrementare gli standard qualitativi dei processi di trattamento dei Raee. Il fine è di garantire omogenee ed elevate condizioni di trattamento in tutta Europa. Gli impianti certificati, infatti, garantiscono il raggiungimento di un livello qualitativo più elevato che implica un miglior posizionamento commerciale sul mercato e la possibilità di un confronto reciproco per il miglioramento continuo”, commenta Mario Voros, managing director della Weeelabex Organisation.
”Nella speranza che l’esempio dell’Italia venga seguito anche dagli altri Paesi europei – aggiunge – ritengo che, con un corretto processo di trattamento dei Raee, riusciremo a salvaguardare l’ambiente e ad assicurare un futuro migliore ai nostri figli”. Nel 2014, le verifiche si concentreranno principalmente sui raggruppamenti di Raee pericolosi: R1 (frigoriferi e condizionatori), R3 (Tv e monitor a tubo catodico), R2 (lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni, scalda-acqua) e R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica, apparecchi di illuminazione).
Il progetto dei quattro sistemi collettivi incontra il favore delle imprese riunite in Assoraee, “da sempre attente al miglioramento della qualità e alla massimizzazione del recupero nel pieno rispetto delle norme ambientali”, dichiara Gabriele Canè, presidente Assoraee che ha promosso, dal 2008, l’Accordo sul Trattamento, uno dei primi esempi a livello europeo.