Home Politica Introduzione del reato di omicidio stradale. Mattesini: “Una battaglia di civiltà che il Paese attende”

Introduzione del reato di omicidio stradale. Mattesini: “Una battaglia di civiltà che il Paese attende”

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Introduzione del reato di omicidio stradale. Mattesini: “Una battaglia di civiltà che il Paese attende”
Donella Mattesini

Gli incidenti letali, causati da chi assume la guida di un veicolo in condizioni di ebbrezza o di alterazione da assunzione di stupefacenti, rappresentano ormai una delle più frequenti cause di morte. “ L’introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali, rappresenta una battaglia di civiltà che il nostro Paese attende da troppo tempo. Ogni giorno le cronache ci riportano di “omicidi stradali” anche se troppo spesso non viene inflitto il massimo della pena prevista mentre è invece assai frequente che essa venga commisurata addirittura al di sotto del minimo di tre anni, tenendo conto di attenuanti che rendono la sanzione definitivamente comminata del tutto sproporzionata, per difetto, alla gravità del fatto, ovvero al dramma di una morte certamente evitabile.” A dichiararlo è la Senatrice Donella Mattesini in occasione della presentazione del ddl denominato “Norme in materia di omicidio e lesioni personali stradali”, da parte del Senatore Claudio Moscardelli, di cui la senatrice stessa è firmataria. L’inasprimento delle sanzioni contenuto nel disegno di legge – spiega Mattesini – è certamente un ottimo deterrente ma non è sufficiente. Nello specifico – continua la senatrice aretina – si tratta di una pena intermedia tra quella prevista per l’omicidio colposo e quella prevista per l’omicidio volontario, realizzabile da chiunque causi la morte di una persona, mettendosi alla guido in stato di ebbrezza o sotto gli effetti di sostanze stupefacenti. Questo è un primo passo importante ma al contempo occorre il pieno sostegno delle istituzioni e delle tante associazioni che sono nate sul territorio al fine di trasformare il dolore insopportabile delle famiglie in un impegno civile che possa essere utile a tutti. Ovviamente – conclude Donella Mattesini – tutto questo da solo non basta e occorre partire dall’educazione e dalla condivisione di valori culturali già dalla scuola primaria, per formare le nuove generazioni al rispetto delle regole e in difesa della vita.”