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Le istituzioni devono interessarsi delle sorti di Banca Etruria

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Le istituzioni devono interessarsi delle sorti di Banca Etruria
Popolari Arezzo: Giovanni Grasso, Andrea Gallorini e Luigi Scatizzi

Quale futuro per Banca Etruria? A sollevare la questione nel corso del consiglio comunale sono stati i Popolari per Arezzo che hanno richiesto all’amministrazione di interessarsi delle prospettive del più importante istituto di credito cittadino. Al gruppo consiliare sembra infatti paradossale che le istituzioni aretine, pur conoscendo la delicata fase di riorganizzazione strategica vissuta da Banca Etruria, non abbiano ancora dimostrato di voler approfondire e comprendere gli sviluppi della situazione in atto. «Le banche sono viste e considerate come aziende private – ha spiegato il consigliere Luigi Scatizzi rivolgendosi all’assessore alle attività produttive Paola Magnanensi, – ma non dobbiamo scordare che queste ricoprono un ruolo fondamentale per lo sviluppo del territorio e della sua economia. Pur consapevoli di questo, la Regione, la Provincia e il Comune hanno spesso trascurato l’importanza della presenza di strutture finanziarie e assicurative su un territorio, lasciando così passare nel più totale silenzio tutte le dismissioni e le cessioni avvenute». I Popolari per Arezzo hanno dunque sottolineato l’importanza per una città di poter godere dei centri decisionali della politica creditizia di una banca. L’eventualità di perdere tale privilegio priverebbe il territorio di un ente che garantisce investimenti e, soprattutto, che contribuisce alla ricchezza di famiglie e imprese. Per questo motivo, le istituzioni aretine non possono ignorare la possibilità che la più importante banca cittadina venga inglobata da soggetti di altre aree del Paese perché questo comporterebbe interessi e investimenti diversi e, probabilmente, concorrenti a quelli attuali. «Abbiamo chiesto al sindaco e alla giunta – conclude Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, – di rimediare a tali manchevolezze e di convocare i vertici di Banca Etruria per chiedere un quadro il più possibile preciso di quanto sta accadendo, delle conseguenze per le imprese e per le famiglie, e delle condizioni di sviluppo dell’economia aretina».