Home Nazionale L.elettorale: al Senato torna d’attualità, domani presidenza prima commissione

L.elettorale: al Senato torna d’attualità, domani presidenza prima commissione

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Roma, 23 set. (Adnkronos) – Torna d’attualità, di stretta attualità, la riforma della legge elettorale. Domani, alle 14,15, è in programma la riunione dell’Ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali del Senato chiamato a compilare il calendario e stabilire l’ordine dei lavori.
Sulla carta, potrebbe essere l’occasione per tradurre le intenzioni manifestate in questi giorni, soprattutto da parte del governo, di accelerare sulla riforma per portare a casa il risultato al più presto. Matteo Renzi, che ha incontrato Silvio Berlusconi la scorsa settimana a palazzo Chigi, l’ha ripetuto più volte: “E’ una questione di dignità per la classe politica”.
In realtà, però, nonostante il lavoro degli sherpa degli ultimi giorni se la cornice è ben definita (quella del patto del Nazareno) il quadro è ancora in via di definizione e la via della riforma elettorale al Senato potrebbe rivelarsi non così ‘sminata’.

I nodi da sciogliere sono ben noti a tutte le parti in causa: soglie di accesso, rappresentanza (anche di genere) e premio su tutti. Ma sia il Pd che Forza Italia si trovano alle prese con notevoli ‘tumulti’ interni, per non dire delle forze minori (Ncd e Sel) sugli scudi soprattutto di fronte all’ipotesi di un innalzamento delle soglie.
Da tempo, infatti, si ipotizza uno sbarramento al 5 per l’ingresso in Parlamento per le forze non coalizzate. Altro tema ‘caldo’, le preferenze e il rapporto eletto-elettore. Anche questo sotto la lente sia in Forza Italia che nel Pd, con la minoranza dem già sugli scudi in questi giorni per il Job act e pronta a dare battaglia (come sulla rappresentanza di genere).
Anche una delle soluzioni individuate, quella cioè di bloccare solo i capi lista, ha trovato ampia discussione in tutti i partiti a partire da Forza Italia. Infine, tra gli altri temi, il premio di maggioranza. Sicuramente da rimodulare, si era parlato anche della possibilità di assegnarlo non alla coalizione ma alla lista.