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La Asl di fronte ai nuovi bisogni di salute delle donne immigrate

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La Asl di fronte ai nuovi bisogni di salute delle donne immigrate

AREZZO – Nel giorno della festa della donna, al Centro Affari, si terrà un dibattito sui “principali rischi e consigli per la salute delle nuove italiane”. L’iniziativa è di Asl8 e Associazione Donne Insieme e rientra nell’ambito del programma “Donne e ….”, che ha preso il via proprio un anno fa.
Alle 18,00 il tema sarà affrontato con gli interventi introduttivi di Danilo Tacconi, Teresa Maurello, Patrizia Baldaccini, Nicola Vigiani, Patrizia Petruccioli, Alessandra Mori.

La crescente domanda socio-sanitaria da parte della popolazione immigrata rappresenta da tempo oggetto di dibattito anche alla ricerca di soluzioni ottimali per rìmodulare alcune attività di attesa, (tra le quali quelle del pronto soccorso) le quali registrano notevoli volumi di richieste non appropriate, e per organizzare interventi di promozione della salute orientati ad una maggiore attenzione agli stili di vita, al contenimento di alcune malattie infettivo-diffusive e ad alcuni ambiti in cui più pressante è la necessità di agire in maniera proattìva. In particolare, il settore materno-infantìle. Una recente delibera dell'ASL8 indica ruoli e responsabilità negli interventi di politica sanitaria a favore degli immigrati: in tale contesto è attivato, presso il Distretto aretino, un “tavolo interistituzionale” con gli obiettivi di convogliare le proposte provenienti dai vari soggetti interessati territoriali e coordina-
re, conseguentemente, le possibili azioni in tema di salute a favore delle popolazioni straniere avvalendosi di una rete in cui la comunicazione tra le parti assurge ad insostituibile strumento di confronto e facilitazione.

Nella nostra provincia e nel resto della Toscana la presenza di migranti ha assunto, nonostante la crisi economica degli ultimi tempi, caratteristiche di stabilità. Arezzo è la seconda provincia della Toscana in quanto a maggiore percentuale di stranieri residenti sul totale degli stranieri residenti in Toscana, pari a 10,5%. L'incidenza percentuale ad Arezzo degli immigrati sul totale dei residenti della provincia è del 10,2% e l'incremento percentuale dal 2008 al 2010 è pari, nella stessa provincia al 7,4%,
Questi dati indicano come anche da noi sia in atto un processo migratorio autonomo rispetto alle variazioni del mercato del lavoro. Le osservazioni demografiche confermano che il processo d'invecchiamento in atto nella nostra popolazione, che ha infatti un'alta speranza di vita alla nascita con un basso tasso di fecondità, è parzialmente compensato dalla presenza della giovane popolazione straniera e dall'elevato tasso di fecondità della stessa (numero medio di figli per donna) rispetto a quello della popolazione residente italiana. Gli esperti ipotizzano quelli che saranno i nuovi scenari demografici fra alcuni decenni, necessari da valutare perché fortemente collegati alle politiche sanitarie che dovranno adottare i sistemi sanitari regionali. Secondo un'elaborazione Irpet il peso degli stranieri passerebbe nella provincia di Arezzo dal 9,5% del 2008 al 16,7% del 2030.
Ciò, secondo quell'istituto, determinerebbe un incremento della pressione sui servizi con competizione nell'accesso ai servizi socio-sanitari verso la popolazione autoctona fino ad una possibile crescita di conflittualità. Indipendentemente dalle possibili variabili, gli osservatori demografici più attenti sono concordi nel prevedere ulteriori incrementi della popolazione immigrata in Toscana. Tuttavia già le attuali condizioni demografiche e sociali impongono scelte puntuali di rilievo di fronte alle criticità emergenti che necessitano di risposte multidisciplinari.

Da questo processo logico è scaturita l'attivazione di un tavolo distrettuale al quale, accanto ai referenti del servizio sanitario locale, siedono le rappresentanze di coloro che sono portatori di istanze emergenti degli immigrati in termini di bisogno di salute