Home Nazionale La star di Hollywood Will Smith sarà il neuropatologo che ha scoperto i danni

La star di Hollywood Will Smith sarà il neuropatologo che ha scoperto i danni

0

Roma , 28 ago. (AdnKronos Salute) – Non solo una class action contro rischi dei traumi concussivi cerebrali dei calciatori undeer 17, come ha deciso di fare un gruppo di genitori e di atleti in California per limitare i colpi di testa nelle partite dei ragazzi, ma anche la battaglia degli esperti che da tempo spingono per agire su questo tipo di traumi. E’ stata la rivista ‘Lancet Neurology’ ha ospitare un editoriale che rilanciava il pericolo di una sottovalutazione del problema. “Dopo un violento colpo alla testa, e la possibilità di un trauma cranico, la decisione di far tornare l’atleta in campo dovrebbe essere presa da un medico indipendente”, affermano i ricercatori.
Un duello in area per arrivare a colpire la palla di testa può trasformarsi in un duro colpo alla nuca e causare una concussione. Una tipologia di trauma cranico senza perdita di coscienza, che però può alterare le funzioni neurali e percettive se non viene diagnostica immediatamente. Secondo lo studio di revisione del Neuroscience Research Program dell’ospedale S.Michael di Toronto, pubblicato su ‘Brain Injury’, le concussioni rappresentano dal 5,8% all’8,6% degli infortuni durante le partite di calcio. I difensori e portieri sono i ruoli più a rischio: per i secondi – spiegano gli esperti – il pericolo diminuisce man mano che invecchiano e diventano più consapevoli della loro posizione in relazione alle uscite e ai pali della porta.
Il 41,1% delle concussioni cerebrali è provocato dal contatto della testa del giocatore con un gomito, un braccio o una mano dell’avversario o di un compagno. Mentre il 58,3% vede coinvolti in un duello aereo due calciatori. “A causa della natura di questo sport i giocatori sono particolarmente vulnerabili ai traumi alla testa e al collo – spiega la ricerca canadese – La maggior parte è causata dal contatto accidentale o inatteso tra compagni di squadra, avversari o con il terreno. Ma si sa ancora poco sulle conseguenze cognitive e comportamentali a lungo termine di questi traumi sugli atleti, che spesso sono vittime di commozioni cerebrali ripetute”.
La Federazione internazionale dei calciatori professionisti (FIFPro) ha chiesto da tempo un’indagine più accurata sui protocolli che riguardano proprio le concussioni. Un colpo diretto, un urto contro un altro corpo fermo od in movimento, oppure uno scossone subito a seguito di una spinta ricevuta o una brusca decelerazione del capo (colpo di frusta), sono tutti eventi che, producendo improvvisi movimenti della testa, possono causare una concussione cerebrale.
“Mentre molte federazioni di altri sport riconoscono il danno potenziale che anche una lieve lesione traumatica può causare – precisano i ricercatori – nel calcio serve un maggiore impegno per ridurre la frequenza con cui si verificano questi traumi”.
Anche il mondo del cinema è pronto ad affrontare uno dei problemi più scottanti dello sport americano, i rischi per la salute degli atleti derivati dalle ripetute concussioni cerebrali di cui sono vittime i giocatori di football americano della Nfl. Il film, che per ora non ha ancora un titolo ufficiale, è tratto dall’inchiesta ‘Game Brain’ pubblicata su ‘GQ’ e dovrebbe avere come protagonista Will Smith. Dietro la macchina da presa Peter Landesman (‘Parkland’), a produrlo Giannina Facio, Ridley Scott e Michael Schaefer per la società Scott Free.
Smith vestirà i panni del dottor Bennet Omalu, il neuropatologo forense che ha scoperto e portato alla luce per la prima volta l’encefalopatia traumatica cronica collegata ai frequenti traumi alla testa che avvengono nel football americano.