Home Cronaca Lupi fanno nuova strage di pecore sono 70 quelle colpite in una settimana, la notte scorsa l’ultimo massacro

Lupi fanno nuova strage di pecore sono 70 quelle colpite in una settimana, la notte scorsa l’ultimo massacro

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Lupi fanno nuova strage di pecore sono 70 quelle colpite in una settimana, la notte scorsa l’ultimo massacro
Pecore Lalli uccise dai lupi

Terrore a Terranova Bracciolini: a distanza di pochi giorni gli allevatori Lalli e Marcìa si trovano le greggi decimate

Terranova Bracciolini. Arezzo. Ancora un’alba di sangue per le pecore. Solo stanotte l’allevatore Luciano Lalli ne ha avute sbranate 15, più ne mancano 50 all’appello: “Non è possibile ogni mattina alzarsi con l’incubo della conta dei morti –  dichiara – non solo, rischio di perdere almeno 30 animali, che al di là del gravissimo danno economico significa anche spendere per lo smaltimento delle carcasse”. Pochi giorni fa, circa un settimana, era stato Edigio Marcìa ad trovare il suo gregge, nella stessa zona, in un  lago di sangue. Sette pecore sono sbranate, tre ferite, otto mancano all’appello, sono disperse, trascinate nel bosco dal branco di lupi che ha attaccato ancora una volta il suo ovile. Insomma anche qui venti capi persi.

Un danno enorme spiega il segretario di zona Coldiretti, Alberto Fattorini perché oltre al gravissimo danno per la perdita degli animali e del latte, c’è anche la beffa doppia: l’agricoltore deve ora pagare la tassa per lo smaltimento delle carcasse, non solo, ma al momento non può aspettarsi neanche il risarcimento del danno, visto che la Regione Toscana non interviene più con gli indennizzi diretti e che le risorse stanziate per incentivare gli allevatori all’assicurazione agevolata contro i danni da animali predatori protetti, sono terminate a fine marzo.

Fermo restando che Coldiretti vuole lavorare per un riequilibrio ambientale e faunistico prende posizione allora il direttore Mario Rossi, appare a questo punto urgentissimo che venga al più presto rifinanziato il fondo per la compartecipazione pubblica regionale alla spesa assicurativa agevolata, che è rimasta l’unica possibilità per gli allevatori di cercare di tutelarsi dai danni causati dagli animali predatori protetti. Da Coldiretti Arezzo arriva, quindi, un grido di allarme fortissimo, per gli effetti dello squilibro numerico dei  lupi: sono almeno un centinaio di ovini uccisi dai lupi nell’ultimo mese tra aretino e senese, con attacchi a greggi anche nella Val d’Orcia e dell’Amiata.

Coldiretti Arezzo spiega che gli equilibri faunistici si sono rotti e questo costituisce un forte incentivo per le aziende ad abbandonare la campagna o peggio ancora la montagna dove le buone pratiche di agricoltura e zootecnia sono irrinunciabili per il presidio idrogeologico dei versanti. Le popolazioni di fauna selvatica, ed in particolare degli ungulati, anche oggetto di gestione faunistica e attività venatoria, non sono più  compatibili con lo svolgimento delle attività agricole e zootecniche.

Secondo Tulio Marcelli – presidente Coldiretti Arezzo e Toscana – è necessario sciogliere due nodi fondamentali: gestire la presenza dei lupi, sempre più importante nelle campagne toscane e ridimensionare o tenere sotto controllo in generale il numero degli ungulati. Il numero è fuori controllo – insiste Marcelli  – il rischio è il progressivo abbandono delle campagne e di quelle zone montane dove l’agricoltura è un fattore determinante per il presidio ed il mantenimento dell’assetto idrogeologico. E’ un problema che travalica la questione puramente agricola: ormai riguarda l’intera comunità conclude Marcelli – Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza: in dieci anni il numero di predatori ha assunto una dimensione insostenibile.