Home Nazionale M5S: torna guerra scontrini, ‘restitution day’ slitta per ritardi rendiconto

M5S: torna guerra scontrini, ‘restitution day’ slitta per ritardi rendiconto

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Roma, 9 ott. (Adnkronos) – La guerra degli scontrini secondo atto. Dopo le polemiche che accompagnarono l’arrivo del M5S in Parlamento, ora sembra arrivato un nuovo capitolo sulla rendicontazione delle spese dei parlamentari 5 Stelle. Che, ogni mese, restituiscono parte dello stipendio e diaria non spesa, versando il ‘tesoretto’ a un fondo per le Pmi in difficoltà. Finora i 5 Stelle hanno donato circa 10 milioni di euro, un ‘sacrificio’ per deputati e senatori che è un fiore all’occhiello per il Movimento di Grillo, che così marca la differenza con la casta.
Ma qualcosa sembra essersi inceppato, stando almeno ai dati consultabili sul sito dei parlamentari M5S. Ben 52 su 144 eletti sono in ritardo. In quarantasette non danno conto di stipendi e diarie da aprile. In quattro non rendicontano da gennaio, tra questi i dissidenti Massimo Artini e Paola Pinna. “Nessun ritardo. Io rendiconto eccome, ma lo faccio sul mio blog perché – spiega Pinna all’Adnkronos – di un sistema che cambiava in corsa e di continuo sono un po’ stufa. Della trasparenza tengo conto, ma sulla mia pagina personale”. Effettivamente sul blog di Pinna sono reperibili tutti i dati delle spese sostenute e totale restituito.
Puntualissimi, sul sito parlamentari 5 Stelle, risultano invece alcuni fedelissimi nonché volti più noti del Movimento, tra gli altri Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Paola Taverna, Roberta Lombardi e Vito Crimi. Tra i ritardari, una ventina starebbero rallentando i versamenti con cognizione di causa. “C’è bisogno di regole più chiare – dice un deputato ‘ribelle’ – a Milano devono capire che qui le cose non vanno”. (segue)