Home Attualità Economia Maltempo, nubifragi ma con caldo record: l’agricoltura perde l’1,3 del Pil rispetto allo scorso anno

Maltempo, nubifragi ma con caldo record: l’agricoltura perde l’1,3 del Pil rispetto allo scorso anno

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Maltempo, nubifragi ma con caldo record:  l’agricoltura perde l’1,3 del Pil rispetto allo scorso anno

Maltempo, nubifragi, ma anche caldo record: per l’agricoltura aretina inverno a rischio per l’impatto che il prossimo abbassamento delle temperature potrebbe provocare. Non solo: il disordine meteorologico che ha colpito duramente le nostre campagne frena la crescita dell’agricoltura, che fa segnare un calo del Pil dell’1,3 per cento nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Tutto nasce dal fatto che il maltempo con pioggia intensa e nubifragi del mese di novembre ha fatto però registrare anche un caldo record, con la colonnina di mercurio che è stata superiore di oltre 3 gradi alla media  della temperature minime.

“Il problema è che se da una parte il maltempo ha provocato pesanti danni nelle campagne con allagamenti, smottamenti e frane, dall’altra gli effetti del caldo si fanno sentire sulle piante che – spiega il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi – non sono entrate nella fase di riposo vegetativo ma hanno mantenuto le foglie”. Preoccupa ora – secondo Coldiretti Arezzo – l’atteso arrivo del freddo, che troverà piante impreparate a difendersi.

“Siamo di fronte – insiste Rossi – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici e non solo, a questa situazione non è certamente estraneo un modello di sviluppo sbagliato, che ha fatto perdere negli ultimi venti anni, nella nostra provincia, migliaia di ettari di terra coltivata”.

Una risposta positiva deve allora venire, conclude Rossi “da un profondo cambio di mentalità e cultura, che deve tornare a vedere, secondo quanto Coldiretti promuove da anni, anche nelle sedi istituzionali, l’agricoltore come titolare di un ruolo fondamentale oltre a quello produttivo e cioè quello di primo custode del territorio rurale, che cura costantemente con la sua azione quotidiana e che, nella specificità aretina, rende di fatto anche attrattivo per il complesso del settore turistico”.