Sarà Anna Guarducci, martedì 25 novembre, alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, a parlare della Valdichiana aretina nell’ambito del ciclo di conferenze “La formazione del paesaggio nei territori dell’Aretino: quadri storico-ambientali”. Dopo la conferenza introduttiva su fonti, metodi e acquisizioni della Geografia storica e quelle di Leonardo Rombai, Luisa Rossi e Camillo Berti dedicate rispettivamente al Valdarno Superiore e alla Valdambra, al Casentino e alla Piana di Arezzo, l’organico ciclo di conferenze, coordinato dagli stessi Rombai e Berti, approda alla sezione più meridionale del territorio provinciale.
Le conferenze sono organizzate dalla Società storica aretina, in collaborazione con il Comune di Arezzo e con il patrocinio del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze e dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Arezzo. Hanno inoltre dato la loro adesione: l’Accademia Valdarnese del Poggio di Montevarchi, l’Associazione Storica dell’Alta Valle del Tevere di Sansepolcro, la Biblioteca Rilli-Vettori di Poppi, il Comune di Foiano della Chiana e il Foto Club “La Chimera” di Arezzo.
Argomento dell’incontro del 25 novembre è la storia della Valdichiana secondo un approccio geo-storico. In particolare, verranno approfondite le vicende del territorio dal medioevo a oggi e le varie fasi della secolare bonifica, anche attraverso la presentazione di documenti cartografici d’epoca. La Valdichiana – come è noto – è un basso tavolato, che prosegue a sud in territorio senese, delimitato ad ovest da bassi rilievi collinari e ad est dalla catena che funge da spartiacque con il Tevere. L’impaludamento medioevale ha marcato profondamente l’aspetto urbanistico della vallata, che vede tutti i maggiori centri adagiati sulle alture laterali a formare una doppia sequela di insediamenti. Questa situazione priva la vallata di un “centro” riconosciuto, anche se Cortona, integrata con la sottostante Camucia, presenta un carattere decisamente cittadino.
Anna Guarducci è professore (associato) di Geografia presso l’Università degli studi di Siena. Ha indirizzato i suoi interessi di ricerca verso temi e problemi del paesaggio, dell’ambiente e della storia del territorio in Toscana e verso l’analisi e il censimento della cartografia dei secoli XV-XIX. E’ autrice di numerose pubblicazioni dedicate a queste tematiche, fra le quali il volume “L’utopia del catasto nella Toscana di Pietro Leopoldo” (Firenze, 2009); fa parte di diverse associazioni scientifiche.
La conferenza conclusiva è in programma il 9 dicembre, quando Gian Franco Di Pietro parlerà della Valtiberina e delle alti valli della Marecchia e del Foglia. Come di consueto, gli incontri sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.