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Martedì 28 la conferenza di Luisa Rossi

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Martedì 28 la conferenza di Luisa Rossi
Paesaggio Casentinese

Terzo appuntamento, martedì 28 ottobre, alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, del ciclo di conferenze “La formazione del paesaggio nei territori dell’Aretino: quadri storico-ambientali”. Dopo la conferenza introduttiva su fonti, metodi e acquisizioni della Geografia storica e quella di Leonardo Rombai sul Valdarno Superiore e sulla Valdambra, Luisa Rossi parlerà del Casentino e della “terra barbaritana”.

Le conferenze sono organizzate dalla Società storica aretina, in collaborazione con il Comune di Arezzo e con il patrocinio del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze e dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Arezzo. Hanno inoltre dato la loro adesione: l’Accademia Valdarnese del Poggio di Montevarchi, l’Associazione Storica dell’Alta Valle del Tevere di Sansepolcro, la Biblioteca Rilli-Vettori di Poppi, il Comune di Foiano della Chiana e il Foto Club “La Chimera” di Arezzo.

L’incontro di martedì 28 si incentra sulla storia dell’organizzazione territoriale attraverso la quale, fra medioevo ed età contemporanea, l’area del Casentino è divenuta una piccola regione geografica dotata di specifici caratteri paesistici, culturali e identitari. Come è noto, il Casentino è la valle superiore dell’Arno, che nasce dal gruppo del Falterona, nel cuore dell’Appennino tosco-romagnolo. Delimitato dal massiccio del Pratomagno ad ovest e dalla giogaia con l’Alpe di Serra e l’Alpe di Catenaia ad est, il Casentino si presenta come una conca intermontana spezzata da brevi pianure alluvionali, con i caratteri tipici dell’area toscana; la “terra barbaritana” è invece la sezione di territorio che fa da cerniera fra il Casentino propriamente detto e la piana di Arezzo. Tutta la subregione, ricca di secolari foreste montane, ma anche di importanti centri abitati nel fondovalle, è punteggiata di antichi castelli, pievi romaniche, eremi monastici, località di villeggiatura estiva.

Luisa Rossi, già professore associato nell’Università di Parma, dove ha insegnato Geografia e Storia della geografia e delle esplorazioni, ha collaborato anche con le università di Genova e Firenze e con istituzioni accademiche francesi. Si occupa di questioni ambientali, paesaggio, storia del territorio (in prevalenza toscano e ligure), cartografia. È fra l’altro autrice di studi e pubblicazioni sul Casentino, fra le quali la monografia geo-storica “L’evoluzione del paesaggio e delle strutture rurali del Casentino nella prima metà dell’Ottocento” (Firenze, 1990). Fa parte di diverse associazioni scientifiche (Associazione geografi italiani, Società geografica italiana, Società di studi geografici, Centro italiano per gli studi storico-geografici), anche internazionali (Société de géographie di Parigi).

La conferenza successiva è in programma l’11 novembre, quando Camillo Berti parlerà della città e della piana di Arezzo. Seguiranno le conferenze di Anna Guarducci (Valdichiana aretina) e Gian Franco Di Pietro (Valtiberina aretina ed alte valli della Marecchia e del Foglia), che completeranno la rassegna del territorio aretino. Come di consueto, gli incontri sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.