Home Attualità Mobilitazione delle associazioni aretine “Africamica” e “gli occhi della speranza” per l’ermergenza Ebola

Mobilitazione delle associazioni aretine “Africamica” e “gli occhi della speranza” per l’ermergenza Ebola

0

Invio in Sierra Leone di aiuti utili a fronteggiare la grave situazione sanitaria

Il virus di “ebola”, che tanti lutti ha già causato nelle regioni dell’Africa Occidentale, sta diventando sempre più aggressivo e contagioso, allargando e dilatando la sua azione di morte ad altri paesi. Per questo due associazioni aretine da tempo attive con progetti di solidarietà in Africa, che sono “Gli occhi della speranza” di Castiglion Fiorentino e “AfricAmica” di Arezzo, si sono mobilitate con una serie di iniziative presentate questa mattina nella Sala dei Grandi del palazzo della Provincia.

“In particolare la Sierra Leone, dove da anni si concentrano gli sforzi e le iniziative umanitarie delle nostre due associazioni, registra una situazione a dir poco drammatica -, hanno spiegato Gabriele Menci e Franco Ciavattini. Conosciamo bene questa realtà anche sulla base delle notizie e degli appelli del Dottor Peter Bayuku Konteh, personaggio noto anche nella nostra città, già Governatore del Distretto di Koinadugu e attuale Ministro del Turismo e della Cultura.

Il virus registra un livello di diffusione molto elevato anche per una serie di fattori legati al contesto locale: la gente ignora l’esistenza della malattia, addirittura ne attribuisce la responsabilità al governo per cui diffida degli ospedali per rivolgersi ai guaritori tradizionali. Si determinano in tal modo veri e propri movimenti migratori da zona a zona, con il risultato di diffondere il virus un po’ ovunque. Ci sono poi alcune tradizioni locali, come la cultura di stringere le mani, il culto di ballare insieme, l’abitudine ad abbracciarsi che costituiscono ulteriori motivi di contagio per l’intera comunità.

La situazione è dunque molto grave e il Governo della Sierra Leone, che si stava risollevando dopo un decennio di guerra civile registrando una crescita economica annua dell’ordine del 13% circa, è ora piombato in una crisi drammatica con gli investitori stranieri, impegnati soprattutto nel settore delle attività minerarie, che stanno scappando dal Paese, molte compagnie aeree che hanno sospeso i voli da e per la Sierra Leone e le ONG che stanno smobilitando le loro attività, ritirando il personale. In questo contesto, non poteva certo venir meno quella solidarietà concreta ed operante che da anni connota l’impegno delle nostre due associazioni in favore della Sierra Leone, con un focus particolare verso le zone del Distretto di Koinadugu.

Abbiamo in primo luogo cercato di capire quale poteva essere il nostro contributo ed in quale direzione operare, nella impossibilità di interventi diretti sul piano sanitario sia per l’assenza di farmaci risolutivi che al momento non sembrano esistere, sia per non intralciare l’attività degli organi a ciò preposti. Scartata da subito l’ipotesi di interventi economici diretti e seguendo le indicazioni e le richieste del Ministro Konteh, ci siamo orientati soprattutto verso la fornitura di materiali in grado di favorire condizioni di maggiore igienicità, con particolare riferimento alle acque, che di norma vengono attinte da pozzi che presentano ovunque tassi di inquinamento molto elevati. In questa prospettiva, abbiamo predisposto l’invio per via aerea di materiali che proprio in queste ore stanno approdando all’aeroporto di Freetown.

Si tratta di due quintali circa di cloro in granuli per la sterilizzazione delle acque, di 27.000 guanti monouso in lattice, di termometri elettronici e termometri laser, questi ultimi particolarmente adatti per la misurazione della temperature a distanza, di mascherine antibatteriche, di cerotti e di materiale per ambulatori dentistici. Abbiamo inoltre contribuito, mediante sostituzione dell’alimentatore, al ripristino del funzionamento dell’unica radio operante nella zona, strumento prezioso e fondamentale in assenza di altri mezzi di comunicazione, soprattutto in situazioni come questa”.

Un’opera, quella delle due associazioni, che ha trovato molta collaborazione nel territorio perché, come ha sottolineato il Presidente della Provincia Roberto Vasai, il lavoro compito in questi anni da “gli occhi della speranza” e AfricAmica” rappresenta una garanzia dell’efficacia degli interventi e si è quindi registrato un forte e diffuso senso di solidarietà, sia da parte di singoli cittadini che di enti e istituzioni. “

A tutti va il nostro ringraziamento più sincero, soprattutto nei confronti di coloro che hanno compreso fino in fondo la gravità del fenomeno e la necessità di contenerne la carica dirompente attraverso strumenti che vadano ad incidere in primo luogo sulle condizioni e gli stili di vita delle popolazioni sierraleonesi – hanno proseguito i rappresentanti delle due associazioni. In particolare, vogliamo ringraziare la società CABRO SpA di Arezzo, che ci ha messo a disposizione il cloro, l’AFM SpA di Arezzo che ci ha fornito gran parte del materiale para-sanitario e il Centro Chirurgico Toscano di Arezzo.

Per tutti coloro che vorranno ancora darci una mano, i nostri riferimenti bancari sono per AfricAmica Codice IBAN IT51C0335967684 51070 0162888 (Banca Prossima) e per “Gli occhi della speranza” IT92S0549671410 000013180005 (Banca Popolare di Cortona).