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Mostra “arte, e carita’ ” dalle ande del Perù all’atrio d’onore della provincia di Arezzo

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Mostra “arte, e carita’ ” dalle ande del Perù all’atrio d’onore della provincia di Arezzo
Arte Carità

Il gruppo amici Operazione Mato Grosso di Firenze e Arezzo,  l’Associazione Don Bosco 3A organizzano dal 4 aprile (inaugurazione alle ore 17.00) al 5 maggio 2014 una mostra d’arte e arredi andini, capi d’abbigliamento, sculture in marmo e vetro.

Arte e Carità : sono queste le parole che meglio esprimono il lavoro della “familias Artesanos” Don Bosco in Perù; da questo connubio nascono vere opere d’arte : mobili, sculture e capolavori  che verranno esposti.

Sono il risultato di una grande avventura iniziata dal sacerdote salesiano Padre Ugo De Censi in Perù, più di quaranta anni fa.

Fare qualcosa per i poveri” è stato il motto iniziale di questo sogno che poi è diventato sempre più grande: dare un lavoro e una speranza di vita a tanti ragazzi poveri insegnando loro l’Arte del legno, del cucito e tessitura, scultura in marmo, pietra e vetro.

Adesso sono oltre 700 i giovani usciti dalle scuole d’arte dell’OMG in Perù ed entrati nella “familias Artesanos Don Bosco”  e 400 ragazze che realizzano queste opere sulla Cordillera Blanca a 3.500 metri di altezza.

Vorremmo davvero che questi lavori dessero un’ulteriore speranza di vita a tutti questi giovani.

Ogni opera viene infatti iniziata e portata a termine dalla mano di un solo ragazzo/a, affinché ogni pezzo trasmetta insieme ai sui intagli o cucito lo spirito e la poesia delle Ande.

Tutta la vendita e la commercializzazione è gestita gratuitamente da volontari italiani.

Padre Ugo De Censi è un salesiano che, dopo un lungo periodo speso per i giovani dell’ex carcere minorile di Arese, nel 1976, a 52 anni, è partito per il Perù, per essere coerente con le parole spese con tanti giovani e famiglie, affinché comprendessero il significato fattuale delle parole solidarietà, carità e dignità.

Divenuto parroco di Chacas, un paesino sulla Sierra andina peruviana, a 3400 mt.di altezza, ai piedi della Cordigliera Bianca, ha iniziato un’opera di educazione ed emancipazione delle poverissime ed emarginate popolazioni locali, abbinando alla promozione morale, l’elevazione economica, insegnando mestieri e migliorando i sistemi di coltura ed artigianali coerenti con la cultura e tradizioni locali. Ciò ha contribuito a dare all’operazione MATO GROSSO una caratteristica profondamente educativa, oltre che di concretezza nell’impegno per i poveri.

Il lavoro gratuito di 140 gruppi di giovani sparsi in tutta Italia, sostiene finanziariamente le iniziative promosse in Perù ed in parecchie comunità dell’Ecuador, della Bolivia e del Brasile: è questa l’anima dell’Operazione “MATO GROSSO”, così chiamata proprio perché le prime comunità sono sorte nell’omonima regione del Brasile.

Sulla Sierra, costruite e seguite dai volontari dell’operazione MATO GROSSO, ci sono attualmente 100 missioni e oltre 600 volontari permanenti che offrono gratuitamente servizi importanti:

* educativi: oratori, scuole di formazione professionale per falegnami, scultori, restauratori, magliaie e maestri;

* sociali: acque potabili, canali di irrigazione, strade, scuole, centrali elettriche, agricoltura ed allevamenti;

* della salute: costruzione e gestione di un ospedale e degli ambulatori sanitari dei poveri e scuole per infermieri. Si tratta, anzi, dell’unico ospedale pubblico e gratuito del Perù;

* assistenza all’infanzia: orfanotrofi e case d’accoglienza per bambini abbandonati.

Tutto questo proviene dalla generosità di tanti giovani che in Italia lavorano per i poveri, da amici e parenti sensibili al lavoro svolto in missione.

L’Operazione Mato Grosso da oltre 40 anni è presente in  in tutta la Toscana.

L’importante evento è patrocinato dalla Regione Toscana, Provincia, Comune di Arezzo nonché dal locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza.