Napoli, 31 mag. (Adnkronos) Non ha voluto ascoltare le registrazioni, ma “è giusto che la stampa le abbia diffuse”. E’ il pensiero di Francesco Pisano, marito di Cristina Alongi, la donna che il 10 giugno 2013 perse la vita schiacciata da un albero sradicatosi dai giardinetti di Via Aniello Falcone a Napoli. Non ce l’ha fatta ad ascoltare il contenuto delle due telefonate, riportate ieri da alcuni organi di stampa, nelle quali si ascolta la segnalazione di un cittadino che ai Vigili del fuoco indica l’albero che appare pericolante, “forse a causa del maltempo”, e un dialogo tra la sala operativa dei Vigili del fuoco e la Polizia municipale di Napoli.
Nella prima telefonata, questo il ragionamento dell’avvocato Eugenio Baffi, legale della famiglia, si sente “un cittadino modello, che ha fatto quello che chiunque dovrebbe fare”. Ma alla segnalazione non seguì alcun intervento e, a distanza di pochi giorni, avvenne la tragedia nella quale perse la vita a 48 anni.
“C’è da chiedersi il cittadino cosa farà la prossima volta”, aggiunge. L’inchiesta della Procura di Napoli dovrebbe culminare a breve nella richiesta di rinvio a giudizio per quatto indagati.