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Non solo libri al Giardino delle IDEE in versione estiva

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Non solo libri al Giardino delle IDEE in versione estiva
giardino idee

Pensare significa aprirsi alle domande, interrogare le cose al di là del loro significato abituale reso stabile dalla pigrizia dell’abitudine”.

Doppio appuntamento letterario ma non solo per la prima serate del Giardino delle IDEE in versione estiva giovedì 24 luglio 2014 con inizio alle ore 21.00 come sempre nella magica cornice del Giardino Pensile del Palazzo della Provincia di Arezzo in via Ricasoli, 52 (INFO: 0575 299352) con ingresso libero e gratuito.

(in caso di pioggia la serata si terrà presso la Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo con ingresso sempre dal Giardino Pensile).

Con l’introduzione di Barbara Bianconi e Nadia Frulli e accompagnata da Francesco Chianucci, la scrittrice e giornalista VALERIA PARRELLA presenta Tempo di imparare.

Valeria Parrella è nata nel 1974 e vive a Napoli.

Il suo esordio narrativo avviene nel 2003 con una raccolta di sei racconti intitolati Mosca più balena con la quale vince il Premio Campiello Opera Prima.

Nel 2004 pubblica il racconto Verissimo e nel 2005 Per grazia ricevuta, che giunge tra i cinque finalisti al Premio Strega.

Nel 2007 pubblica Il Verdetto.

I suoi racconti sono tradotti da subito in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti.

Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo, Lo spazio bianco da cui nel 2009 viene tratto l’omonimo film diretto da Francesca Comencini e interpretato da Margherita Buy, presentato alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia e con il quale vince il premio Tonino Guerra per il miglior soggetto.

Nel 2009 esce il libro Ciao Maschio, che diventa anche uno spettacolo teatrale.

Sempre nel 2009 esce il libro Tre terzi, raccolta di tre brevi pieces teatrali, pubblicate dall’editore Einaudi e scritte assieme a Diego de Silva e Antonio Pascale.

Nel maggio del 2010 pubblica per Rizzoli il romanzo Ma quale amore.

Nel settembre 2011 scrive il libretto Terra su musica di Luca Francesconi per il Teatro San Carlo.

Nell’ottobre 2011 pubblica per Einaudi il romanzo Lettera di dimissioni.

Nel settembre 2012 scrive Antigone, pubblicato ancora da Einaudi e prodotto dal Teatro Stabile di Napoli.

I suoi libri sono tradotti in nove lingue: spagnolo, francese, americano, ebraico, arabo, tedesco, serbo, ceco e svedese.

Nel 2013 vince il Premio Le Maschere del Teatro italiano come Miglior autore di novità italiana per Antigone.

Collabora con La Repubblica e con l’Espresso.

Cura la rubrica di libri del settimanale Grazia.

“Diverso è il cervello di chi sa, da quello di chi non ha mai saputo.Intimità. Ecco il luogo dove la diagnosi non si spingerà mai”.

Tempo di imparare è una storia bellissima di parole.

Fare il nodo ai lacci delle scarpe, colorare dentro i contorni, lavare bene i denti (anche quelli in fondo), salire scale sempre nuove senza stringere per forza il corrimano.

E poi: avere lo sguardo lungo, separare l’ansia dal pericolo vero, vincere, perdere, aspettare, agire, confidarsi, farsi valere, rassegnarsi.

A dover imparare tutto ciò, in questo romanzo colmo d’energia e dal potere medicamentoso, sono una donna e il suo bambino autistico.

Lei ha l’esperienza, mentre lui per capire mira all’essenziale; lei ha occhi pronti a cogliere ogni spigolo, mentre lui da dietro gli occhiali le insegna a leggere il mondo a due dimensioni.
Davanti a loro si stagliano tutti gli ostacoli possibili, e per fronteggiarli hanno a disposizione molta paura e altrettante armi.

La paura è quella di non farcela, e le armi a ben guardare sono le stesse della letteratura: nominare le cose, percorrerle, trasfigurarle, lasciarle andare.

Tenendosi per mano – ma chi reggendo chi è difficile dirlo – si muovono tra fisioterapisti e burocrati, insegnanti e compagni di classe, barcollando o danzando, ma sempre stringendo nel pugno una parola difficile che comincia per «H», e che sembra impossibile far germogliare.

Perché se hai tatuato addosso il numero 104 – quello della legge sulla disabilità – e vivi in un mondo che non ha proprio la forma della promessa, mettere un passo dopo l’altro diventa ogni giorno più difficile.

Ma c’è chi prima di loro e insieme a loro ha solcato lo stesso mare impetuoso, facendosi le stesse domande: “Stiamo tornando indietro o andando avanti? Quando si è in navigazione da tanti anni si perde la rotta”.

Tempo di imparare è un libro scritto in prima persona, in cui «io» e «tu» diventano un’unica cosa: irriducibili l’uno all’altro, eppure intercambiabili.

La voce di Valeria Parrella – intima, abissale – dice il momento in cui la relazione tra ogni genitore e ogni figlio si strappa, il binomio si scompone, e ci si guarda da lontano: per intero.

A seguire con l’introduzione di Barbara Bianconi il chimico e scrittore MARCO MALVALDI presenta “Il caso non esiste”.

Nato a Pisa, Marco Malvaldi attualmente vive nella sua città natale.

Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, ha esordito nella narrativa nel 2007 con il giallo La briscola in cinque, pubblicato con la casa editrice Sellerio. Nel 2008 ha pubblicato Il gioco delle tre carte, seguito da Il re dei giochi, del 2010. Nel 2012 è uscito invece La carta più alta.

Nei quattro libri, che compongono la serie del BarLume, compaiono gli stessi personaggi principali: il barrista Massimo, gli anziani frequentatori del bar che spesso si esprimono in vernacolo pisano (nonno Ampelio, Aldo, il Rimediotti e il Del Tacca), il commissario Fusco e la banconiera Tiziana.

Malvaldi ha inoltre pubblicato un quinto giallo intitolato Odore di chiuso, con protagonista Pellegrino Artusi e ambientato quindi alla fine dell‘800.

Nell’ottobre 2011 ha pubblicato Scacco alla torre, presentato al Pisa Book Festival. Il libro è una guida per una passeggiata nella sua città natale. Uno dei primi racconti presenti nel libro, Finalmente soli, che narra di una passeggiata notturna, è ispirato ad uno scatto del fotografo Nicola Ughi, suo ritrattista ufficiale e anch’egli pisano.

A fine ottobre 2012 Sellerio ha pubblicato un nuovo giallo di Malvaldi, dal titolo Milioni di milioni, ambientato nell’immaginario paese toscano di Montesodi Marittimo. Il libro è stato presentato nella prestigiosa sede dell’ISIS Niccolini-Palli, Liceo Classico di Livorno.

Nel settembre 2013 Sellerio pubblica il romanzo Argento vivo, la cui vicenda ruota attorno a un doppio furto: quello di una Peugeot 206 color argento e quella di un computer portatile del medesimo colore; e di una doppia coppia – Paola e Giacomo e Letizia e Leonardo – le cui vicende si aggrovigliano e si sciolgono a corrente alternata.

Dai suoi gialli è tratta la serie televisiva del Bar Lume trasmessa da Sky.

Perché le cose più incredibili accadono tutti i giorni?

Il 21 dicembre 1988, John Wood cancellò la sua prenotazione sul volo Pan Am 10 – che sarebbe esploso di lì a poco sopra la cittadina di Lockerbie, in Scozia – perché si era lasciato trascinare a una festa aziendale; il 26 febbraio 1993, l’avvocato era nella sua stanza al trentanovesimo piano di una delle Torri Gemelle quando un’autobomba deflagrò alla base dell’edificio; l’11 settembre 2001 lasciò il suo ufficio appena prima degli attentati. È innegabile: a volte si verificano fatti che appaiono così improbabili, inattesi e inverosimili da far pensare che nell’universo ci sia qualcosa che non comprendiamo. Di sicuro ci fanno dubitare del fatto che a spiegarli sia sufficiente un’accidentale confluenza di eventi, e spesso ci inducono a ipotizzare l’esistenza di forze invisibili che governano il corso delle cose. Ma perché ciò che è universalmente riconosciuto come molto improbabile accade di continuo? A prima vista sembra una contraddizione, ma non è così: ci sono persone che vincono la lotteria più volte, fulmini che colpiscono ripetutamente lo stesso, sfortunatissimo uomo… A chi non è mai capitato di pensare a una persona e subito dopo ricevere una sua telefonata? O di avere un sogno premonitore? In questo saggio ingegnoso e denso di colpi di scena, David Hand ci conduce attraverso il territorio assai sfuggente della probabilità, e lo fa parlandoci di economia, di psicologia della percezione e di fisica contemporanea, ma anche di obbligazioni, di lotterie e gatti neri. In un percorso che da Nostradamus porta alla “teoria della sincronicità” di Carl Jung e all’epistemologia soggettivistica di Bruno de Finetti, l’autore dimostra l’esistenza di un “principio di improbabilità”, una serie di leggi del caso che, prese tutte insieme, ci dicono che dovremmo sempre aspettarci l’inaspettato e perché, spiegandoci anche come possiamo manipolare e trarre vantaggio dalle cause che sono alla base di simili coincidenze.

A colorare il Giardino delle IDEE arrivano gli scatti di LUCA BRUNETTI che presenta MusicaFotografata.

Dalle ore 20.00 ecco il CIBO per tutte le orecchie a cura di Marco Roggiolani de La Torretta.

Stuzzichini e degustazioni per la mente che non fanno male al portafoglio.