Home Nazionale Non solo Intesa SanPaolo, Telecom già da un anno riconosce congedi a unioni gay

Non solo Intesa SanPaolo, Telecom già da un anno riconosce congedi a unioni gay

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Milano, 25 lug. (Labitalia) – Congedi per le unioni gay: non solo in Intesa SanPaolo. Accordi come quello siglato tra i sindacati e la banca sono stati applicati ad esempio dalla multinazionale Ikea, mentre tra le aziende italiane l’antesignana è stata Telecom. Un azienda dove Valentina, circa un anno fa, ha realizzato il suo sogno d’amore, come tante altre ragazze e ragazzi, sposandosi con la sua compagna, anche lei dipendente Telecom, in un piccolo paese della Baviera, in Germania. E a loro l’azienda, ha concesso per prime un permesso retribuito equivalente al congedo matrimoniale.
Infatti anche Telecom Italia riconosce un periodo di permesso retribuito, identico nella durata alla licenza matrimoniale, alle unioni omosessuali certificate e sta estendendo ai partner dei conviventi (a prescindere dal sesso) tutti i benefit concessi ai dipendenti come l’assistenza sanitaria e la polizza integrativa.
“Come ho già detto a un convegno sulla Diversity organizzato dalla Luiss- spiega a Labitalia Fabio Galluccio, responsabile People Caring e Diversity manager di Telecom Italia- l’importanza nelle organizzazioni della diversità è ricchezza che deve essere sempre più valorizzata. Ed è una ricchezza in tutte le sue sfaccettature (genere, orientamento sessuale, diverse abilità, età, orientamento religioso, etnia), così come ci ricorda l’Unione europea e il Dipartimento Pari Opportunità, ma che in azienda si arricchisce anche della diversità dei saperi e di quella di ognuno”.
In Telecom Italia il valore della persona è al centro delle politiche aziendali. La recente People Strategy del Gruppo, conferma che, in uno scenario di continua, profonda trasformazione dei modelli di business, delle tecnologie e dei comportamenti di consumo nelle Tlc, “il cambiamento efficace per fronteggiare e vincere questa sfida del mercato è possibile solo attraverso le persone, attraverso il know how e l’energia che ciascuno di noi possiede e vuole liberare per i nostri clienti”, spiega Galluccio.
Una scelta che ha portato anche a rinnovare profondamente l’organizzazione della funzione Human Resources, ridenominata ora People Value. “Per l’inclusione del mondo ‘Lgbt’ in Telecom Italia -dice ancora Galluccio- oltre che ad aver lavorato in termini culturali e di diffusione della conoscenza, abbiamo dato per la prima volta, più di un anno fa, un permesso retribuito equivalente alla licenza matrimoniale a una collega che si è sposata all’estero con la sua compagna, nonchè si stanno ampliando ai conviventi, anche dello stesso sesso, vari servizi welfare offerti dall’azienda”.
“Tutto ciò è stato possibile -conclude il manager Telecom- grazie anche a Parks (http://www.parksdiversity.eu/), l’associazione di aziende, fondata da Ivan Scalfarotto per la promozione dell’inclusione delle persone ‘Lgbt’ all’interno del mondo del lavoro, di cui Telecom Italia è socio”.