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Openjobmetis, per ripresa serve mente lucida

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Bergamo, 27 mar. (Labitalia) – ‘Per la ripresa serve mente lucida’. E’ quanto emerso dal convegno Openjobmetis, una delle più importanti agenzie per il lavoro attive oggi in Italia, e in cui è stata presentata l’indagine di Ispo ricerche sull’economia di domani vista dagli imprenditori di oggi, con uno specifico focus su Bergamo. “Lo stato di salute dell’economia italiana – ha spiegato Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis – desta non poche preoccupazioni agli imprenditori italiani, mentre scopriamo grazie alla nostra ricerca che proprio gli imprenditori bergamaschi sono i più preoccupati in Italia”.
“L’incontro è servito a consolidare – ha chiarito – un nuovo approccio, propositivo e positivo nonostante tutto; a mettere a fuoco la linea temporale del cambiamento, dal 2008 al 2014, e le trasformazioni che ci sono state, con l’obiettivo di affrontarle, superarle e, dove possibile, trasformarle in occasioni. Nella crisi, infatti, ci sono delle opportunità: sta a noi saperle individuare e coglierle”.
Dall’indagine emerge che gli imprenditori italiani sono preoccupati: quelli bergamaschi lo sono più degli altri. A Bergamo, infatti, il 57% di loro (contro il 52% di quelli italiani) si dichiara ‘molto preoccupato’ per le sorti dell’economia italiana, mentre, in percentuale minore, il 41% (contro il 36% di quelli italiani), lo è per la propria azienda. Solo per il 4% degli imprenditori bergamaschi l’accesso al credito non costituisce un problema. Mentre il 43% si dice molto preoccupato rispetto a questo tema.
A livello nazionale, la percentuale dei molti preoccupati scende di 9 punti percentuali (34%). A Bergamo la sfiducia si fa sentire soprattutto se si pensa al domani della propria azienda: appena il 30% degli imprenditori bergamaschi, infatti, è ottimista (contro il 44% del dato nazionale). I due punti di vista, locale (al 32% a Bergamo) e nazionale (al 34% in Italia), trovano un punto di incontro nelle attese per la situazione economica italiana: accumunate da una sfiducia diffusa. Circa il 60% delle imprese, sia a livello nazionale sia in provincia di Bergamo, ritiene che il fatturato del 2014 sarà in linea con quello del 2013, ma le attese complessive rimandano a un saldo negativo. A Bergamo, il 20% degli imprenditori (il 25% in Italia) prevede per quest’anno un calo del fatturato e solo il 7% (l’11% in Italia) stima una crescita.
Dal punto di vista dell’occupazione, il 4% delle imprese della provincia lombarda e di quelle italiane esprime la volontà di assumere personale nel prossimi 6 mesi, perlopiù con contratti a tempo determinato.