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Un ponte tra Arezzo e Lisbona: si confrontano due best practice per i servizi ai migranti

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Un ponte tra Arezzo e Lisbona: si confrontano due best practice per i servizi ai migranti

La visita della delegazione aretina. Coinvolti Comune di Arezzo, Oxfam Italia Intercultura e Prefettura di Arezzo. A giugno in città l’evento finale del progetto FARE, progetto europeo per i ricongiungimenti familiari

Arezzo e Lisbona, due città all’avanguardia per quanto riguarda il livello e la qualità dei servizi  offerti ai migranti, si confrontano per guardare avanti, verso nuovi traguardi di eccellenza.

In questo contesto si è svolta, gli scorsi 6 e 7 maggio la visita a Lisbona della delegazione di Arezzo all’interno del progetto FARE (Family Reunification in an European perspecitve) finanziato dal Ministero dell’Interno italiano all’interno dei fondi FEI .

Una missione, a cui hanno preso parte Vincenza Mafucci  assistente sociale della Prefettura di Arezzo, il consigliere comunale Matteo Bracciali per il Comune di Arezzo, Lorenzo Luatti e Alessandro Bechini, per Oxfam Italia Intercultura, che ha permesso di conoscere da vicino il Centro Nacional de Apoyo ao imigrantes (CNAI). Fiore all’occhiello dell’esperienza portoghese per i servizi agli immigrati e best practice a livello europeo.  Molti gli spunti di riflessione e di analisi  offerti alla delegazione  aretina in una due giorni ricca di appuntamenti e incontri, con un focus di approfondimento riservato al carattere innovativo dei servizi per i ricongiungimenti familiari.

L’esperienza portoghese si sta infatti dimostrando particolarmente efficiente anche per la capacità di aver creato un’unica struttura in grado di erogare tutti i tipi si servizi che vengono normalmente erogati dalle diverse sedi dei Ministeri.

All’interno del CNAI infatti vi sono uffici distaccati di 5 ministeri (Interno, Esteri, Lavoro, Educazione e Sanità) che riescono ad erogare più velocemente i servizi in un quadro di vicinanza fisica e collaborazione tra i diversi Ministeri. Mentre i Centri Nazionali sono 3 in tutto Portogallo (Lisbona, Porto e Faro), accompagnati da 87 centri di livello locale.

Insomma una best practice che si incrocia con l’ottima esperienza aretina in tema di servizi ai migranti realizzata presso la Casa delle Culture, gestita da Oxfam Intercultura e sul lavoro svolto sino ad oggi, grazie all’attiva collaborazione di Prefettura e Comune di Arezzo, che ha portato alla realizzazione in città di ben quattro progetti incluso l’attuale, per facilitare il ricongiungimento dei giovani migranti con le proprie famiglie, che hanno fatto di Arezzo, la loro nuova casa.

Un lavoro che ha fatto dell’ esperienza aretina, un’eccellenza a livello nazionale.

“La Prefettura di Arezzo – spiega il Dirigente  Dott. Antonio Falso Dirigente dell’Area Immigrazione – parte dal convincimento che qualsiasi attività di accoglienza e accompagnamento deve partire dalla cura della relazione con la persona, dall’attenzione ai suoi bisogni, nel rispetto dei valori di riferimento. Per questo da qualche anno  abbiamo ritenuto di arricchire il momento istituzionale del rilascio del nulla-osta al ricongiungimento familiare, con opportunità di accompagnamento ai servizi del territorio attraverso colloqui di approfondimento con le assistenti sociali della Prefettura. La recente esperienza  di visita al CNAI di Lisbona,  ha confermato  come  la direzione intrapresa sia quella più adeguata a fronteggiare un fenomeno come il ricongiungimento familiare che necessita inevitabilmente di risposte complesse”

“L’esperienza dei Centri Nazionali di Supporto ai Migranti messi a punto dal Governo portoghese con il supporto dell’Alto Commissariato per l’Immigrazione e il Dialogo Interculturale – spiega il direttore di Oxfam Italia Intercultura, Alessandro Bechini – è un’eccellenza a livello europeo e anche le procedure per il ricongiungimento familiare, grazie al coordinamento con i diversi uffici governativi, hanno tempi di esecuzione molto più rapidi rispetto a quanto avviene nel nostro e in altri Paesi europei, salvaguardando il valore della coesione familiare che resta un elemento fondamentale nei processi di integrazione. La buona prassi portoghese sul tema dei ricongiungimenti familiari sarà una delle esperienze che verranno illustrate nell’evento finale del progetto che si terrà il prossimo giugno ad Arezzo”.

“Questa esperienza ci ha dimostrato che anche su un tema complesso come quello dell’immigrazione e’ possibile programmare azioni coordinate di accoglienza e non solo gestire l’emergenza.- aggiunge il consigliere comunale, Matteo Bracciali – Questo grazie al forte coinvolgimento delle comunita’ straniere che hanno un ruolo attivo e pratico nelle strutture di appoggio agli immigrati e alla razionalizzazione attraverso l’accorpamento degli uffici pubblici in un unico centro di servizi. Una buona prassi che dimostra come il rapporto con l’Europa non puo’ che arricchire le nostre comunita’ di cultura dell’accoglienza e di esempi per migliorare la nostra, spesso arrugginita, burocrazia”.