Home Nazionale Raid e razzi, è di nuovo guerra a Gaza. Hamas punta il dito contro Israele

Raid e razzi, è di nuovo guerra a Gaza. Hamas punta il dito contro Israele

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Ramallah – Sono almeno 11 i palestinesi rimasti uccisi nella Striscia di Gaza a seguito dei nuovi raid israeliani, ripresi ieri dopo il lancio, denunciato dalle forze israeliane, di razzi contro lo Stato ebraico. A riferire il nuovo bilancio sono fonti palestinesi citate dalla Bbc. In Israele nelle ultime ore hanno continuato a suonare le sirene in diverse città, comprese Tel Aviv e Gerusalemme: lo Stato ebraico ha fatto sapere che circa 50 razzi sono stati lanciati ieri dalla Striscia di Gaza e 20 oggi (tre intercettati, uno su Ashdod e altri due sulla regione di Ashkelon).
Tra le vittime nella Striscia di Gaza vi sono una donna e una bambina morte ieri. Tramite Facebook, l’esponente di Hamas Musa Abu Marzouk, ha fatto sapere che si tratta della moglie e della figlia di Mohammed Deif, comandante militare delle Brigate Izzedine al-Qassam, il braccio armato di Hamas. “L’occupazione israeliana ha usato il pretesto dei razzi lanciati da Gaza per colpire un personaggio di spicco di Hamas”, ha scritto su Facebook Musa Abu Marzouqn.
Un’altra persona è rimasta uccisa a Gaza sempre ieri, mentre otto palestinesi, forse tutti appartenenti alla stessa famiglia, sono morti stamani in un raid israeliano sulla parte centrale della Striscia, come riporta la Bbc. In tutto i feriti, stando a fonti palestinesi, sarebbero circa 100.
Non è chiaro se Deif sia sopravvissuto all’attacco in cui, secondo Abu Marzouk, sono rimaste uccise sua moglie e sua figlia. Il ministro israeliano dell’Interno, Gideon Saar, ha detto alla radio militare che Deif era un “obiettivo legittimo”. Ieri Israele ha accusato i “terroristi” per la rottura della tregua. Ma è scambio di accuse. Oggi è Hamas a puntare il dito contro Tel Aviv: “Ancora una volta Israele ci ha imposto la guerra”, ha scritto stamani sul suo account Twitter l’esponente di Hamas Izzat al-Rishq. Intanto, l’esercito israeliano è pronto a richiamare 2mila riservisti, a seguito della violazione della tregua, ha riferito il Times of Israel.
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha condannato “nei termini più forti” la rottura della tregua e ha chiesto alle parti di arrivare a un accordo per un “cessate il fuoco duraturo” dopo che ieri sono di fatto saltati i colloqui indiretti al Cairo tra israeliani e palestinesi, con la mediazione egiziana. Dal Cairo Azzam al-Ahmad, esponente di Fatah e capo dei negoziatori palestinesi, ha detto che Israele non ha risposto all’ultima proposta di accordo avanzata dalla delegazione.
Dall’avvio dell’operazione contro la Striscia, l’8 luglio scorso, i morti a Gaza sono almeno 2.028, mentre da parte israeliana, 64 soldati e tre civili sono rimasti uccisi.