Home Nazionale Recuperati dipinti di Gauguin e Bonnard rubati a Londra nel 1970

Recuperati dipinti di Gauguin e Bonnard rubati a Londra nel 1970

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Roma, 2 apr. (Adnkronos) – I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) hanno recuperato un dipinto di Paul Gauguin e uno di Pierre Bonnard che le indagini hanno appurato essere stati rubati a Londra nel 1970. Le due opere sono state mostrate durante la presentazione del rapporto annuale dell’attività del Tpc, nella sede del Mibact, alla presenza del ministro Dario Franceschini.
I due dipinti sono entrambi oli su tela; il primo raffigurante una natura morta con frutta su un tavolo e un piccolo cagnolino, datato 1889, a firma di Paul Gauguin, misura 46,5 centimetri per 53 (originariamente 49 per 54, ridotto a seguito del taglio eseguito dai ladri); il secondo, una fanciulla seduta in giardino, a firma Pierre Bonnard, misura 44 centimetri per 54.
La storia del recupero delle due opere, come ha sottolineato il ministro, “è straordinaria e rocambolesca”. Tutto è iniziato l’estate scorsa quando i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale sono entrati in possesso di due fotografie dei due quadri. “Dalle prime informazioni, risultava che le opere raffigurate erano state acquistate nel 1975 per la modesta cifra di 45.000 lire – ha spiegato il generale di Brigata Mariano Mossa, comandante dei Carabinieri TPC – I due dipinti non risultavano censiti tra le opere d’arte da ricercare”.
Ma le indagini sono proseguite ed hanno rivelato una storia davvero singolare: i due dipinti erano stati rubati a Londra il 6 giugno del 1970, in un’abitazione privata di Regent’s Park; i due dipinti avevano viaggiato, con ogni probabilità, verso l’Italia su un treno proveniente dalla Francia, sulla storica linea che collega, ancora oggi, Parigi a Torino; erano stati rinvenuti abbandonati sul treno e il personale di servizio a bordo dei treni, ignorandone il valore (il solo Gauguin potrebbe valere tra i 15 e i 30 milioni di euro), li aveva accantonati nei depositi; successivamente, erano stati messi all’asta dalle Ferrovie dello Stato di Torino, insieme ad altri oggetti dimenticati e ritrovati sui treni; all’asta erano stati acquistati da un operaio della Fiat amante dell’arte che li ha tenuti appesi in cucina prima a Torino e poi in Sicilia dove è tornato dopo il pensionamento. L’uomo li ha conservati, per circa quarant’anni, fino alla loro individuazione e al successivo recupero.
Ora le indagini ancora in corso dovranno “verificare le modalità d’acquisto e la buona fede del possessore”, ha spiegato il generale Mossa, oltre a “ricostruire le fasi attraverso le quali le opere, successivamente al furto, giunsero in Italia”. L’Autorità Giudiziaria dovrà inoltre stabilire la definitiva legittima proprietà dei capolavori. “Dalle indagini in corso con la collaborazione della polizia inglese sembra che i due coniugi londinesi a cui le opere furono sottratte nel 1970 non abbiano eredi”, ha aggiunto Mossa.
“Questi due quadri e il loro ritrovamento – ha detto il ministro Franceschini – sono davvero il simbolo del lavoro che il Tpc svolge da tanti anni. Quando c’è una cosa che non funziona si accendono giustamente i riflettori però mi piacerebbe che succedesse anche quando qualcosa funziona, come nel caso del Tpc. Perché il Comando Tpc dei Carabinieri è un punto di eccellenza nel mondo, che molti Paesi ci invidiano e vengono a studiare”, ha aggiunto il ministro.
I CARABINIERI LANCIANO L’APP ITPC – Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale lancia una app, ribattezzata appunto ‘iTpc’, che contribuirà a censire e identificare più rapidamente le opere d’arte, sventando acquisti incauti e truffe e rendendo “la vita più dura a ladri e ricettatori”, ha sottolineato Franceschini che ha partecipato alla presentazione dell’inedita applicazione.