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Resistenza, Liberazione e stragi, una giornata di studi ad Arezzo con il procuratore militare Marco De Paolis

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Resistenza, Liberazione e stragi, una giornata di studi ad Arezzo con il procuratore militare Marco De Paolis

Domani, venerdì 16 maggio, presso la sede dell’Università di Siena nell’ambito delle celebrazioni per il 70° anniversario della Liberazione

Si parlerà di Resistenza, Liberazione e stragi nel convegno che si svolgerà domani, venerdì 16 maggio, ad Arezzo, presso la sede dell’Università di Siena, con la partecipazione del magistrato Marco De Paolis, pubblico ministero nei processi per le grandi stragi nazifasciste.

La giornata di studio, al campus del Pionta, in viale Cittadini,  si aprirà alle ore 9,30 ed è promossa dal Dipartimento universitario di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale in collaborazione con il Comitato per il 70° della Liberazione del Comune di Arezzo.

“La provincia aretina – spiega il professor Ivo Biagianti, docente di Storia della Toscana moderna e contemporanea – è stata fra le più colpite dalla violenza della guerra mondiale, dei bombardamenti, delle stragi, e ha avuto centinaia e centinaia di vittime innocenti per le numerose efferate stragi compiute dai nazifascisti nella primavera-estate dal 1944 all’approssimarsi del passaggio del fronte. Con questo convegno sulla Resistenza, la lotta di Liberazione – prosegue Biagianti – ci proponiamo di approfondire – per i nostri studenti e per la cittadinanza – lo studio e la riflessione su queste tragiche vicende, in occasione del 70° anniversario, consapevoli che la nostra Repubblica è nata dal sacrificio e dell’impegno di quanti hanno lottato nella Resistenza per la Liberazione nazionale.Non si tratta quindi solo di una ricerca storica, di una riflessione sul passato, ma di una ricerca sul presente, non solo sui responsabili delle stragi, ma anche sui responsabili dell’occultamente dei documenti delle stragi, dell’ ‘armadio della vergogna’”.

Magistrato Marco De PaolisOltre a Marco De Paolis, attualmente Procuratore militare di Roma, e al professor Biagianti, curatore scientifico della giornata, interverranno Paolo Bagnoli, Camillo Brezzi, Patrizia Gabrielli e Andrea Matucci dell’Università di Siena.

La mattina si parlerà degli ideali e dei progetti politici che furono alla base della Resistenza italiana, delle vicende politiche di un anno cruciale come il 1943. Si parlerà anche della situazione aretina, con particolare attenzione alle stragi di Civitella e di Vallucciole (Stia) e alla memoria dei sopravvissuti.

Nel pomeriggio (dalle 15,30) Marco De Paolis, attualmente procuratore militare di Roma, che ha portato a sentenza numerosi processi per i crimini di guerra compiuti dai nazi-fascisti in Italia, interverrà sulla ricostruzione giudiziaria dei crimini di guerra e dell’opera condotta per dare risposta al bisogno di giustizia di fronte a tanti eccidi rimasti impuniti per oltre cinquant’anni. Seguiranno i contributi sull’infanzia in tempo di guerra, un capitolo ancora poco esplorato, e su come la Resistenza è stata trattata nella letteratura del dopoguerra.

Il convegno si concluderà con la visita all’Archivio dell’Istituto storico autonomo della Resistenza dei militari italiani all’estero, che ha sede presso la palazzina universitaria dell’Orologio.

Marco De Paolis
Procuratore militare di Roma, è uno dei maggiori esperti in materia giuridica di crimini di guerra, avendo coordinato in prima persona, negli ultimi dieci anni, le indagini relative a oltre 450 procedimenti, istruendo e portando a dibattimento numerosi processi per le più gravi stragi nazi-fasciste compiute in Italia durante la seconda guerra mondiale, fra cui  quelle di Marzabotto e Monte Sole (Bologna), con più di 800 vittime, Sant’Anna di Stazzema (Lucca), dove furono uccisi circa 470 civili, San Terenzo e Vinca (Massa), con oltre 350 persone trucidate, Civitella in Val di Chiana (Arezzo), con circa 200 vittime, Vallucciole-Stia e Monchio, nell’Appennino tosco-emiliano, per un totale di 360 vittime, Padule di Fucecchio (Pistoia), con più di 180 civili assassinati e, da ultimo, Cefalonia (Grecia), dove vennero fucilati centinaia di Ufficiali.