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Toscana: Consorzio Nobile Montepulciano, regione protegga viticoltura

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Montepulciano (Si), 2 set.(Labitalia) –
“Siamo rimasti molto perplessi e scoraggiati nel leggere il documento del piano paesaggistico che la Regione Toscana ha presentato senza per altro coinvolgere le associazioni agricole. In particolare non riusciamo a capire perché sia stata demonizzata la viticoltura, in una regione, come la Toscana, dove il vino non solo è stato nei secoli sentinella del territorio, ma anche fondamentale traino per la promozione turistica in tutto il mondo”.
Così il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Natalini, interviene sulle linee guida del Piano di indirizzo territoriale che la Regione Toscana ha presentato nei giorni scorsi.
“Ci sono i disciplinari di produzione e le normative vigenti in materia come naturale limite agli impianti di produzione – continua Natalini – e i produttori sono i primi a non volere che del vino in Toscana si faccia massificazione dal momento che la filosofia assodata in questi anni è rispetto per il territorio, per il paesaggio e per la qualità dei nostri prodotti”.
Il Consorzio del Vino Nobile, d’accordo con altri consorzi vitivinicoli toscani, critica l’approccio “anacronistico del Pit che denota una scarsa attenzione all’agricoltura regionale e che, evidentemente, nemmeno prende in considerazione l’importanza di questo settore che da sempre ha saputo integrare l’eccellenza produttiva alla qualità di un paesaggio unico e apprezzato da milioni di visitatori che ogni anno provengono da tutto il mondo”.
“Ringraziamo l’assessore all’agricoltura, Gianni Salvadori, per aver messo in chiaro il suo punto di vista che per altro coincide con il nostro – conclude il presidente del Consorzio del Vino Nobile – e ribadiamo che come Consorzio siamo stati i primi negli anni a limitare l’ampliamento dei vigneti proprio perché consapevoli che gran parte del valore aggiunto del nostro prodotto, e in generale del Made in Tuscany, derivi dal territorio e dal paesaggio a cui si lega, anche per questo disapproviamo questo Piano di indirizzo territoriale chiedendo alla Regione Toscana, all’assessore Anna Marson in particolare, di rivedere il testo coinvolgendo le categorie del settore al tavolo di concertazione”.