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Trascendenza e romanticismo nel pianismo di Wasser al festival Fulgorazione di Capolona

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Trascendenza e romanticismo nel pianismo di Wasser al festival Fulgorazione di Capolona

Alla ripresa dopo la sosta estiva del festival Fulgorazione di Capolona (AR), una splendida realtà dell’eccellenza italiana voluta dal sindaco Alberto Ciolfi e dal celebre musicista aretino di fama internazionale Roberto Fabbriciani, abbiamo assistito al recital pianistico di Frank Wasser. Tedesco di Trier (Treviri), possiede nel suo dna le informazioni genetiche di ciò che noi chiamiamo romanticismo e lo ha dimostrato con un programma molto intenso che ha coinvolto un secolo di storia della musica.

La partenza, oltre che folgorante, è avvenuta con lo splendido epilogo alla scuola romantica offerto da Rachmaninov con tre dei suoi splendidi Etudes Tableaux. In particolare, il n. 2 dell’opera 39 è apparso più che congeniale alle dita di Wasser che ne ha saputo rivelare la natura trascendente e allo stesso tempo umana e sofferta. Non è un caso che il pianista tedesco abbia anche brillantemente inciso questi lavori del compositore russo dimostrandone una conoscenza e una profondità rare.

Il programma proseguiva con alcuni lavori di Chopin tratti dagli studi op. 10 e 25 che comprendevano anche il n. 12, il finale di entrambe le opere che sono composte da 12 brani. L’esecuzione è stata misurata, analitica e priva di quel fervore che ha accompagnato spesso, nel novecento, false interpretazioni della musica di quel grande polacco che ha saputo esprimere il pianoforte romantico per antonomasia, fonte e spunto obbligato per i compositori che lo hanno seguito. In particolare il n. 12 dell’op. 25, con quella sua anima notturna sospesa tra sofferenza terrena ed estasi trascendentale ha suscitato particolare apprezzamento nel pubblico presente.

Il programma comprendeva anche la Toccata op. 7 di Schumann e alcuni lavori di Debussy tratti dai preludi. Il pianoforte che da romantico si tramuta in impressionista e che è debitore dei grandi dell’ottocento è risultato anch’esso un momento forte ed altamente ispirato del concerto. Il tocco elegante di Wasser ha messo in luce i momenti di intimità e di alchimia armonica insiti nella musica del francese. Chiudeva l’intenso programma Ferenc Liszt, compositore ungherese naturalizzato tedesco che del pianoforte ha fatto uno strumento di divulgazione trascrivendo la musica di moltissimi compositori a lui contemporanei portando la tastiera ad un livello tecnico di difficoltà mai visto prima.

Au borde d’une source ha preceduto la splendida trascrizione della marcia ungherese tratta dalla Damnation de Faust di Berlioz, un brano celebre e di grande difficoltà nella versione listziana, degno finale di uno splendido recital pianistico. Wasser, chiamato più volte sul palco dal numeroso pubblico, ha saputo incantare offrendo un concerto che per livello tecnico e difficoltà di programma appartiene più sovente ai grandi teatri di tradizione europei. Il neonato festival Fulgorazione si conferma ancora una volta una felice sorpresa grazie anche all’esperienza internazionale del direttore artistico Roberto Fabbriciani. Competenza e idee sono probabilmente le felici componenti della stagione concertistica che sta rendendo il piccolo centro di Capolona un luogo d’arte internazionale.