Home Politica Triangolo delle cave: definitivamente approvata la delibera sulla richiesta di una nuova area di scavo

Triangolo delle cave: definitivamente approvata la delibera sulla richiesta di una nuova area di scavo

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Occorsero tre Consigli Comunali per la sua adozione. L’oggetto era il Piano di recupero ambientale nel triangolo delle cave sul quale si accesero varie discussioni. L’aula lo adottò il 27 febbraio 2014 aprendo così la fase delle eventuali osservazioni. Ne sono pervenute 6: una è stata presentata dal consigliere comunale Roberto Barone che ha chiesto la sospensione della delibera in attesa dell’acquisizione dei rilievi dell’Arpat. Anche il Comitato di Quarata, presentatore di 4 osservazioni, ha chiesto la sospensione della pratica in attesa di ulteriori indagini esplorative e del piano di campionamento e inoltre perché la pratica non eliminerebbe il degrado del territorio. Il comitato ritiene inoltre l’istruttoria della pratica viziata per lo stesso motivo della prima osservazione “Barone”. La sesta osservazione è stata presentata dalla Provincia.

“L’operazione – ha sottolineato il vicesindaco Stefano Gasperini – ha elementi positivi a fronte di una piccola area di scavo ulteriore. La doverosa attenzione ai problemi di natura ambientale, vista la storia di quest’area, è stato uno dei temi prevalenti che ha accompagnato la pratica. Devo dire che siamo stati orientati da prudenza e cautela richiedendo studi prima della stessa fase di adozione”.

“Anche in Cat – ha sottolineato il suo presidente Alessandro Caneschi – abbiamo approfondito pratica e osservazioni con l’attenzione citata dall’assessore”.

Roberto Bardelli ha chiesto che fine avesse fatto un atto di indirizzo sulle cave di Quarata approvato dal Consiglio Comunale e firmato dal consigliere Pd Rodolfo Rossi. Quest’ultimo ha risposto che l’atto sottolineava l’esigenza di ulteriori indagini che escludessero la presenza di rifiuti nelle aree scavabili. “Mi pare che le indagini abbiano, su questa pratica, verificato l’assenza degli stessi. Sullo sfondo rimane il problema del che fare per quell’enorme area. Lo affronterà la prossima amministrazione”.

Ricordiamo che è prevista la richiesta da parte di una ditta di potersi dotare di un’area estrattiva di 5.283 metri quadrati, prossima all’impianto di lavorazione degli inerti, e la garanzia della riqualificazione ambientale di altri terreni circostanti, nel progetto pari a 59.000 metri quadrati, dalla esaurita potenzialità estrattiva e che verranno ricondotti all’uso agricolo originario.

Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera con 16 voti favorevoli, 5 contrari, 4 astenuti.