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Turismo a Cortona, non è tutto oro quello che luccica

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Turismo a Cortona, non è tutto oro quello che luccica
Cortona

Il presidente della delegazione cortonese di Confcommercio Luca Donzelli avverte: “non conta se via Nazionale è gremita di persone, bisogna vedere se le presenze incidono sui fatturati delle imprese. Gli alberghi stanno abbassando le tariffe e nei negozi non entra più la clientela dorata di un tempo. In compenso, Imu e altre imposte crescono sempre”. L’associazione di categoria a

colloquio dal sindaco Basanieri: “le abbiamo chiesto di sciogliere il nodo della Tasi, ancora sospesa fino ad ottobre ma che noi vorremmo cancellata per le imprese, e una riduzione dell’Imu sugli alberghi. Qualche struttura nel 2013 ha pagato oltre 600 euro a camera, un onere insostenibile. Se il dilemma diventa pagare le tasse o gli stipendi ai dipendenti, qualcosa non funziona”.

“Non basta il colpo d’occhio su via Nazionale gremita di gente per dire che la stagione turistica a Cortona va a gonfie vele. Si deve piuttosto guardare ai fatturati delle imprese e ai dati sull’occupazione, perché sono questi gli unici numeri che ci permettono di capire se i flussi turistici si traducono davvero in ricchezza per il territorio”. Ne è convinto il presidente della delegazione cortonese della Confcommercio Luca Donzelli, che nei giorni scorsi insieme ad altri esponenti dell’associazione ha incontrato il sindaco Francesca Basanieri per affrontare alcune questioni che preoccupano la categoria, prima fra tutte il peso crescente della fiscalità, insostenibile per molte imprese.

Con l’introduzione della Iuc (imposta unica comunale) è salito alle stelle il peso di tasse e tariffe sui bilanci aziendali”, spiega il presidente della Confcommercio cortonese, “per fare un esempio, ci sono alberghi a Cortona che nel 2013 solo di Imu hanno pagato oltre 600 euro a camera. Un onere insostenibile, a fronte di una consistente riduzione dei prezzi di vendita delle camera. Se il dilemma diventa pagare le tasse o gli stipendi ai dipendenti, è segno che qualcosa nel sistema non funziona”.

Da una prima indagine della Confcommercio, risulta in effetti che le strutture ricettive, vuoi per la crisi vuoi per l’aumento della concorrenza, abbiano abbassato le tariffe. Come conseguenza, perfino il “tutto esaurito” di qualche sporadico fine settimana non basta più ad aggiustare i conti di un anno, a fronte di una fiscalità in costante aumento. “Il fenomeno dei prezzi in calo è comune a a molte zone d’Italia e a molti settori, non solo al turismo”, dice Luca Donzelli, “ma non è solo conseguenza della crisi: significa anche che la destinazione è “matura”, quindi meno gettonata dai turisti. A parte Firenze, tutte le altre città toscane stanno soffrendo di questo. La solita cartolina della Toscana con olivi e cipressi ha fatto un po’ il suo tempo, o svecchiamo l’immagine puntando su altro o perdiamo il passo. In fondo, succede per qualsiasi prodotto sul mercato. Basta guardare la Coca Cola, che ogni anno si rinnova nell’immagine e lancia nuove linee”.

Cortona non fa eccezione: “innovazione del prodotto e comunicazione sono alla base del cambiamento”, prosegue Donzelli, “Intendiamoci, a Cortona si è fatto e si continua a fare tanto. L’Amministrazione è impegnata in prima linea a promuovere manifestazioni ed eventi culturali di spessore. E la comunicazione online della mostra Seduzione Etrusca è encomiabile. Ma non basta ancora ad attirare i grandi numeri, quelli che servono a far lavorare tutti”.

Che l’aria sia cambiata si percepisce anche nei negozi: “non ci sono più i turisti di altissimo livello di un tempo. La città sembra ora interessare un target medio. Niente di male, per carità, ma non si può procedere a caso affidandosi alla sorte: le imprese devono sapere su quale target orientarsi nel prossimo futuro per costruire piani aziendali efficaci”. L’importante è poi non campare di rendita: “lo slogan ‘sotto il sole della Toscana’ ci ha portato fortuna ma è ora di puntare anche su altro, identificando nuovi obiettivi”.

Confcommercio sta raccogliendo tra gli operatori un dossier da presentare al Comune: “vogliamo coinvolgere tutti, dagli albergatori ai ristoratori fino ai negozianti. Perché anche nei negozi si percepisce come stia cambiando il volto del turismo. Ad esempio, mancano i turisti di altissimo livello di qualche anno fa. Dall’incrocio dei dati di tutti si può capire l’incidenza del turismo sull’economia locale. Senza numeri tutto resta un discorso programmatico. Per questo, è importante che anche gli albergatori collaborino fornendo i dati disponibili sull’occupazione delle camere, sulle tariffe medie di vendita e sulle imposte locali che pagano”. Un lavoro che fra gli albergatori del capoluogo è già partito e ha dato i suoi frutti: grazie ai dati incontrovertibili presentati dalla Confcommercio, infatti, l’Amministrazione comunale di Arezzo si è convinta a non aumentare l’Imu sugli hotel e ad esonerare tutte le attività economiche dalla nuova Tassa sui servizi indivisibili Tasi,che avrebbe dato il colpo di grazia a diverse imprese.

“Dai primi riscontri, Cortona sembra essere uno dei Comuni toscani con le più alte rendite catastali e questo fa schizzare alle stelle l’Imu degli alberghi. Abbiamo chiesto al sindaco Basanieri di valutare questo ed altri fatti, cercando per quanto in suo potere di venire incontro alle imprese. Ad ottobre ci sarà anche la resa dei conti sulla Tasi, su cui ancora il comune di Cortona non si è pronunciato. Un’altra spada di Damocle sulla testa degli operatori. Confidiamo che il Sindaco, che ci ha dimostrato grande attenzione e apertura, voglia stare dalla parte delle imprese, di chi ogni giorno si impegna per produrre ricchezza e benessere per il territorio”.