(AdnKronos) – Il Segretario di Stato vaticano ripercorre gli storici interventi dei diversi pontefici contro la guerra e in favore della pace, in varie epoche e in differenti scenari bellici. Iniziando da Papa Pio X e dalla sua esortazione ‘Dum Europa’ venti giorni prima di morire e cinque giorni dopo la dichiarazione di guerra dell’Austria-Ungheria alla Serbia. E proseguendo con la famosa definizione di “inutile strage” contenuta nel messaggio di Benedetto XV a tutti i capi dei governi belligeranti.
Parolin richiama alla memoria anche la celebre frase di Pio XII nel radiomessaggio alla vigilia dello scoppio del secondo conflitto mondiale: “Nulla è perduto con la pace; tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi e riprendano a trattare”. Papa Giovanni XXIII affrontò la questione nell’enciclica ‘Pacem in Terris’ in cui “richiamava gli uomini a essere artefici di pace, iniziando dall’instaurare la pace nei cuori”.
Più vicino ai tempi nostri, il cardinale ricorda il discorso di Paolo VI all’Onu, in cui affermò: “Noi sentiamo di fare nostra la voce dei morti e dei vivi: dei morti caduti nelle tremende guerre passate, sognando la concordia e la pace nel mondo; e dei vivi che sognano a buon diritto un’umanità migliore”. Per finire con Giovanni Paolo II e il suo tentativo di allontanare la terribile guerra in Iraq; e con “le molteplici iniziative di Benedetto XVI e di Papa Francesco in favore del Medio Oriente”.