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Allarme devastazione ungulati blitz Coldiretti in Regione Toscana

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Allarme devastazione ungulati  blitz Coldiretti in Regione Toscana

Marcelli: verso l’apertura di un tavolo regionale per interventi urgenti per la sopravvivenza stessa delle imprese agricole

Gli animali selvatici in campagna: un esercito di esemplari difficile da censire e da valutare numericamente, che devasta campi coltivati, azzera le produzioni, stermina gli allevamenti, mette a repentaglio la sicurezza stessa dei cittadini e crea conseguenze devastanti anche sull’ambiente contribuendo all’impoverimento della fauna e della flora del bosco e del sottobosco. Gli agricoltori aretini, insieme a quelli toscani a anche a quelli di tutta Italia, dicono basta e chiedono misure immediate e importanti per contenere le ripercussioni di popolazioni ormai fuori controllo.

Per questo, oggi alle 11.30, una delegazione di agricoltori guidata dal Presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, Tulio Marcelli – affiancato dal direttore regionale Roberto Maddè e dai presidenti e direttori delle altre province toscane e dai rappresentanti Coldiretti negli Atc – ha incontrato l’assessore Marco Remaschi e Ledo Gori, capo gabinetto del presidente Rossi, che hanno assicurato che porteranno il tema in giunta regionale, e che verrà aperto un tavolo per riscrivere un regolamento unico per tutti gli Atc della Toscana con misure più efficaci e con poteri sostitutivi in caso di criticità persistenti non risolte dal territorio.

Le proposte Coldiretti, che richiede appunto interventi urgenti, fondamentali per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole in equilibrio con la natura vedono proprio al primo punto la richiesta dell’apertura di un tavolo di lavoro regionale per aggiornare rapidamente la normativa in proposito.

La delegazione aretina, oltre che dal presidente Marcelli, era formata dal direttore Mario Rossi e da alcuni imprenditori duramente colpiti dai danni subiti in azienda ad opera degli ungulati. E a proposito di danni, lo stesso Marcelli fornisce un quadro a tinte cupe: “In Toscana, e nel nostro territorio aretino, i danni economicamente hanno riflessi ancora più gravi, perché quello che va perduto non è solo il prodotto ma anche il valore che esso acquisterebbe nelle fasi di trasformazione e commercializzazione. In una regione in cui prevalgono i prodotti di qualità, i danni sono davvero incalcolabili. A rischio non c’è solo il reddito delle imprese agricole ma anche la sicurezza delle aree rurali e periurbane e non mancano neppure le preoccupazione sul profilo sanitario con il rischio di contagi degli animali allevati”.

Nasce per questo il confronto con le amministrazioni regionali che ha portato Coldiretti ad incontrare, in contemporanea in tutta Italia, i presidenti di Regione. “Il confronto con le amministrazioni regionali – aggiunge Marcelli – ha l’obiettivo di discutere della necessità di provvedimenti di prevenzione e controllo e degli effetti dei danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura”.

Di fronte al moltiplicarsi delle devastazioni causate dagli ungulati agli attacchi agli allevamenti e al moltiplicarsi degli eventi provocati da nutrie, corvi, cinghiali e altri animali, gli agricoltori della Coldiretti chiedono quindi una riforma della disciplina che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio.

Ma cosa chiede Coldiretti alla Regione nel documento, oltre all’istituzione del tavolo di lavoro? Si chiede anche che, in caso di presenza di ungulati nella zone in cui tale presenza non è ammessa, va assicurato il tempestivo intervento di abbattimento su segnalazione dell’imprenditore agricolo. Si propone poi che, per far fronte al pagamento di risarcimenti che dovessero superare la disponibilità dei fondi appositamente costituiti, la Regione potrà far ricorso a forme assicurative.

Secondo il testo Coldiretti è poi necessario far sì che l’introito della tassa erariale, pari al 50% dei proventi di caccia del quale dispongono le Regioni per la realizzazione dei programmi di gestione faunistico-ambientale, sia prioritariamente impiegato per prevenire e indennizzare i danni da fauna selvatica.

Per garantire una maggiore semplificazione delle procedure di accertamento ed erogazione, può essere utile, secondo Coldiretti, prevedere la possibilità di stipulare convenzioni con i Centri Autorizzati di Assistenza Agricola. E nell’attuale fase di avvio della riforma degli ATC appare anche necessario che la Regione definisca precise linee di indirizzo per uniformare le modalità di gestione con l’obiettivo di contenere i costi di funzionamento, uniformare le procedure per gli indennizzi e la prevenzione.