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Bce: Weidmann, mossa grave, timori per unione monetaria

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Roma, 25 gen. (AdnKronos) – La decisione di ‘Quantitative easing’ (Qe) presa dalla Bce è un fatto assolutamente grave, apre rischi per l’unione monetaria. A sostenerlo, in un’intervista a ‘Welt am Sonntag’ pubblicata oggi da ‘La Repubblica’, è il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann. “Io non esagererei, non mi spingerei a parlare di svolta epocale. Per me però questa decisione -sottolinea- è in ogni senso grave. Gli acquisti di titoli sovrani non sono un normale strumento di politica monetaria, perché nell’ambito dell’Unione monetaria sono legati a particolari svantaggi e rischi”.
Per questo, spiega Weidmann, “la soglia al di sotto della quale tali acquisti non dovrebbero essere possibili dovrebbe essere molto alta”. Per il presidente della Bundesbank non era necessaria l’azione decisa dalla Bce. “Anche per questo -sottolinea- non ho votato a favore”.
Gli acquisti di titoli sovrani, rileva ancora Weidmann, “hanno effetti collaterali. Molti Stati dovrebbero ridurre i loro debiti sovrani, ma adesso gli stimoli a farlo saranno più deboli. E un aumento dei debiti sovrani può mettere la Bce sotto pressione, spingerla a cercare sempre più strumenti per alleggerire la situazione dei conti pubblici. E attraverso questo programma le banche centrali nazionali diverranno i maggiori creditori degli Stati”.