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Brasini: “gli autotrasportatori non possono pagare sempre e non avere mai nulla”

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Brasini: “gli autotrasportatori non possono pagare sempre e non avere mai nulla”
Brasini Giuseppe

Convegno sulla legge di stabilità 2015: le novità in materia di autotrasporto

“E’ veramente difficile pensare che non ci sia una sorta di accanimento contro il nostro settore – commenta Giuseppe Brasini, Presidente degli autotrasportatori CNA Fita Arezzo. L’ultimo esempio è la Legge di stabilità 2015 che introduce nuovi aggravi e ulteriori problemi per la categoria”.

Sarà dedicato a questi aspetti il convegno organizzato sabato 28 febbraio, alle ore 9 presso la sede provinciale CNA. I lavori saranno aperti dal saluto del Presidente della Camera di Commercio, Andrea Sereni. Per CNA Fita seguiranno gli interventi del Presidente regionale Franco Coppelli e del Presidente provinciale Giuseppe Brasini che intanto anticipa alcuni dei temi più controversi. “Tratteremo le modifiche al Decreto Legislativo 286/2005 che porta un ampliamento e la definizione di alcune categorie di soggetti – Committente -Vettore e Sub-Vettore, con nuove norme in materia di rapporti tra i soggetti che compongono la filiera del trasporto. Viene introdotta una specifica responsabilità solidale del committente e/o vettore che deve acquisire obbligatoriamente il Durc, cioè il documento unico di regolarità contributiva. Tale circostanza viene affermata a prescindere dalle forma giuridica assunta dal datore di lavoro (ditta individuale, società di persone, società di capitali cooperative o consorzio) ed estendendo la qualifica di committente a soggetti che, nell’esercizio dell’autotrasporto, svolgono prestazione ad esso funzionali quali ad esempio il servizio deposito, movimentazione e lavorazione delle merce.

Siamo obbligati a fornire il Durc ai nostri committenti prima della conclusione del contratto e cioè prima di essere pagati. Chi conosce il nostro settore, è consapevole dei ritardi, per non dire dei mancati pagamenti. Ebbene, se un’impresa dell’autotrasporto non riesce a rispettare perfettamente il calendario dei pagamenti, non sarà, a sua volta, pagata. Il risultato è che si crea un meccanismo perverso che ha discrete possibilità di mettere in ginocchio moltissime imprese”.

Viene poi sostanzialmente superato il regime dei costi minimi di sicurezza, ritornando all’affermazione del principio che i prezzi e le condizioni di trasporto sono rimesse all’autonomia negoziale delle parti tenuto conto dei principi di adeguatezza in materia di sicurezza stradale , abrogando altresì le funzioni dell’Osservatorio sulle attività di autotrasporto.

I costi minimi continueranno ad essere pubblicati dal Ministero dei Trasporti solamente come valori indicativi di riferimento.

Un’altra questione è legata alle nuove imprese che presentano domanda di autorizzazione all’esercizio della professione: le aziende possono dimostrare il requisito dell’idoneità finanziaria, anche sotto forma di assicurazione di responsabilità professionale ma limitatamente ai primi due anni di esercizio della professione. Poi esclusivamente attraverso la certificazione del revisore contabile oppure a mezzo di attestazione rilasciata sotto forma di garanzia fideiussoria bancaria. “Tutti – commenta Brasini – conosciamo il difficile rapporto tra il sistema bancario e la piccola impresa. Anche questa nuova normativa rischia di essere pericolosa per il settore e, inoltre, non è nemmeno in linea con gli orientamenti dell’Unione Europea”.