Home Politica Breve sintesi sulla chiusura del bilancio 2014 e prospettive per il 2015

Breve sintesi sulla chiusura del bilancio 2014 e prospettive per il 2015

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Il 2014 un anno difficile anche per Bibbiena, ma ci sono prospettive per il 2015. Questo in sintesi ciò che emerge dalla sintesi sulla chiusura del bilancio 2014 fatta dall’Assessore Filippo Vagnoli.

“Abbiamo dovuto sopportare gli ennesimi tagli ai trasferimenti, ed il rispetto dei limiti imposti dal troppo rigoroso ed irrazionale patto di stabilità interno – commenta Vagnoli – Nonostante queste criticità, siamo riusciti a chiudere il 2014 con una situazione positiva per le finanze comunali; infatti vi è stato il raggiungimento del pareggio di bilancio grazie ad un’importante riduzione della spesa corrente (minori indennità di carica, spese postali, spese per carburanti, spese per vestiario dipendenti, spese per riscaldamento), senza gravare troppo sulle tasche dei cittadini (aliquote tra le piu basse della provincia), e con importanti investimenti (vedi scuola media Soci) dovuti al grande lavoro di progettazione portato avanti da questa amministrazione”.

Il 2015 si presenta come l’anno “X”per molte ragioni.

Innanzitutto è un anno di grande cambiamento per i gli enti locali, in quanto entrano in vigore i nuovi principi contabili, che imporanno una maggior attenzione verso l’approvvigionamento delle entrate comunali ed un nuovo sistema di calcolo dei trasferimenti spettanti ad ogni comune.

“Inoltre – commenta l’Assessore competente – dalla politica economica nazionale e soprattutto europea arrivano segnali che fanno auspicare alla ripresa economica e uscita dalla crisi; infatti la manovra del quantitative easing della BCE potrebbe segnare una svolta se i 60 milardi mensili immessi nel sistema economico arriveranno all’economia reale”.

L’opinione di Vagnoli per quest’anno è ottimistica, ma con qualche riserva: “La criticità più rilevante è sicuramente il nuovo taglio ai trasferimenti che rischia di mettere in ginocchio molti Comuni. Su questo aspetto la politica nazionale dovrebbe tenere in maggiore considerazione i problemi degli enti locali, in quanto espressione dei bisogni dei cittadini, essendo l’istituzione più vicina a questi e forse una delle poche verso la quale ancora mantengono una credibilità forte”.