Perugia, 18 set. (AdnKronos) – Il miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie non comporta meccanicamente una ripresa dei consumi a tassi sostenuti: per ora i segnali sono contrastanti, in quanto i consumatori stanno cercando anche di incrementare il risparmio, ridottosi negli anni della crisi. E’ quanto emerge dal rapporto ‘Economia italiana: prospettive 2015-17’ di Confesercenti – Ref che è stato presentato oggi al Meeting Confesercenti di Perugia e nel quale si evidenzia che finora i dati segnalano che “la ripresa dei consumi è stata dominata dal recupero della domanda di beni durevoli, e in particolare di automobili”.
Dopo +3% nel 2014 (-6,4% nel 2013) i consumi delle famiglie in beni durevoli, secondo le stime del Ref, dovrebbero registrare nel 2015 una crescita del 6,3%. Nel 2016 la crescita dovrebbe essere del 2,5% e del 2,7% nel 2017.
La ripresa dell’auto, rileva il rapporto, è spiegabile alla luce del fatto che dopo alcuni anni di bassi rinnovi il parco auto delle famiglie italiane è divenuto più obsoleto e richiede adesso di essere rinnovato. Di fatto è abbastanza fisiologico che le famiglie utilizzino i primi incrementi di potere d’acquisto per fare fronte a spese rinviate negli anni passati e probabilmente non più procrastinabili. Questo comporta d’altra parte che al rialzo dei durevoli non necessariamente corrisponda un recupero immediato delle altre voci di spesa. Anzi, è possibile che le famiglie che si fanno carico di acquisti particolarmente impegnativi, come il rinnovo dell’auto, tendano a comprimere ulteriormente le altre spese.