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Guardia di Finanza Arezzo: scoperta sedicente psicologa

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Guardia di Finanza Arezzo: scoperta sedicente psicologa
gdf arezzo

All’ombra dell’associazione culturale si celava lo studio dove svolgeva l’attività abusivamente

A seguito di un’articolata indagine dei finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di San Giovanni Valdarno, è stato in questi giorni richiesto dalla Procura della Repubblica di Arezzo il rinvio a giudizio per l’esercizio abusivo della professione di psicologa per una donna che esercitava da anni, senza alcun titolo riconosciuto, la professione di psicologa, psichiatra e psicoterapeuta.

La signora praticava da anni psicoanalisi, ipnosi e terapie, prescrivendo farmaci e trattamenti ad ignari pazienti che ritenevano di essere al cospetto di un’affermata professionista. Gli incontri con la clientela avvenivano sia in un locale ricavato all’interno degli spazi di un’associazione culturale di Montevarchi, sia presso uno studio a Firenze dove risultavano apposte le insegne di uno studio psicoterapico.

La pratica professionale veniva però opportunamente coperta dal cosiddetto counseling (attività affine a quella svolta dallo psicologo). Per ogni seduta veniva percepito un compenso tra i € 40,00 e i € 60,00 con una media di due/tre sedute settimanali a paziente che, in alcuni casi, si protraevano addirittura da anni. La sua attività è risultata negli anni piuttosto remunerativa, rispetto alle incongruenti dichiarazioni reddituali. L’individuazione di un cospicuo numero di clienti ha imposto accertamenti di natura fiscale più approfonditi che hanno permesso di rilevare circa € 71.000 di proventi non dichiarati.

Grazie all’attività di indagine svolta dai militari della Compagnia di San Giovanni Valdarno, è stato possibile interrompere un’attività svolta senza i requisiti professionali necessari, sfruttando la vulnerabilità psico-emotiva delle persone che chiedevano aiuto, trattandosi di soggetti, talvolta anche minori, in condizioni di disagio, insicurezza e stati ansiosi.

La Guardia di Finanza continua a salvaguardare con decisione la sicurezza dei cittadini in tutti i settori di competenza: questa volta, oltre a contrastare l’evasione fiscale, si è anche tutelata la professione dello psicologo, il cui esercizio prevede precisi requisiti la cui mancanza può essere celata attraverso attività svolte asseritamente senza fini di lucro che, in realtà, sono professionali a tutti gli effetti e, quindi, in regime di concorrenza sleale nei confronti degli operatori corretti.