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Infastrutture: Oice, riprogrammare opere incompiute

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Roma, 13 gen. (AdnKronos) – “Centralità del progetto e dignità per il ruolo del progettista; trasparenza negli affidamenti anche attraverso una maggiore competenza e professionalità dei commissari di gara”. Sono stati questi alcuni dei punti toccati da Patrizia Lotti, presidente dell’Oice, l’associazione delle società di ingegneria aderente a Confindustria, durante la Tavola rotonda del Convegno ‘Opere incompiute: quale futuro? – Nuove esigenze e opportunità per il Paese’, organizzato oggi a Roma presso la ‘Vela di Calatrava’ dal ministero delle infrastrutture, da Itaca e dalla Conferenza Stato-Regioni.
Lotti, dopo avere apprezzato il lavoro condotto dal ministero delle infrastrutture sul censimento delle incompiute, ha sottolineato come sia “fondamentale riprogrammare laddove possibile le incompiute favorendo il riutilizzo dell’opera sia attraverso interventi del settore privato in project finance, sia attraverso i mutamenti di destinazione d’uso, ma altrettanto fondamentale è porre attenzione alla programmazione che deve essere più accorta e dettagliata, al fine di evitare spreco di risorse pubbliche”.
Anche nell’ottica del disegno di legge delega sugli appalti, all’esame del Parlamento, Lotti afferma che “bisogna porre fine alla vessazione del progettista e del progetto e ridare dignità alla fase progettuale; è poi necessaria più trasparenza e qualità negli affidamenti, superando la logica dei ribassi nelle gare di servizi di ingegneria e architettura ed elevando la qualità di chi deve scegliere l’affidatario del contratto, che deve essere qualificato professionalmente e competente, così come del progettista che deve svolgere il suo lavoro nei tempi giusti e con corrispettivi adeguati”.