Home Sport Interivsta con Emiliano Cai, Mister Giovanissime dell’Arezzo calcio femminile

Interivsta con Emiliano Cai, Mister Giovanissime dell’Arezzo calcio femminile

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Concluso a dicembre il Campionato Esordienti 2002, mister Emiliano Cai è già a lavoro con la rosa delle giovani amaranto attese nell’impeno di Coppa dedicato alle Giovanissime della Toscana, in programma per il prossimo Marzo 2015. Abbiamo parlato con lui di questa nuova avventura nell’Arezzo per fare il punto di quanto finora è stato fatto.

Buona sera Mister, a marzo le Giovanissime dell’Arezzo giocheranno la Coppa dedicata alla categoria, come state lavorando in previsione di questo impegno?

“In questo momento della stagione stiamo portando avanti un lavoro costante con tutte le ragazze che rientrano in fasce d’età differenti e sono nella fase di crescita sotto molti punti di vista. In queste settimane il nostro impegno è rivolto al poter completare e migliorare il lavoro che è partito a settembre e che ci ha visto affrontare con buoni risulati il campionato Esordienti 2002 contro squadre maschili. Già con il passare dei mesi ci sono stati forti margini di miglioramento per un gruppo che è comunque nuovo e che si sta amagalmando. Per tutte queste ragioni abbiamo bisogno di lavorare bene sulle motivazioni, cercando di dare continuità sul campo con le amichevoli e negli allenamenti con l’obiettivo di portare avanti tutte le ragazze.”

Ecco, in linea con questo suo pensiero, nel calcio femminile quanto è importante riuscire a mantenere un equilibrio emotivo nella rosa?

“Senza dubbio la differenza principale rispetto al calcio maschile è il numero di giocatrici che si avvicinano a questo sport e che hanno qualità su cui poter lavorare nel tempo. Un ragazzo che lascia indietro la voglia di continuare a giocare e ad impegnarsi in una squadra in un certo senso viene compensata da un numero elevato di giocatori a disposizione. Nel calcio femminile questo invece può diventare un problema più che altro per gli obiettivi di crescita che sono spalmati sul lungo periodo, ecco per noi è quindi molto importante fare attenzione agli aspetti mentali, appunto a quell’equilibrio tra il dover impegnarsi in allenamento per poter migliorare e il divertirsi nelle partite senza perdere l’essenza di questo sport.”

Nelle sue dichiarazioni, il Presidente Tavanti ha spesso sottolineato la collaborazione tra i team dell’Arezzo per allinearsi sul medesimo obiettivo, questo come si traduce sul campo?

“Nello specifico parliamo di un lavoro in team e in parallelo su più categorie. Sviluppare un vivaio giovani e giovanissime significa anche completare la formazione del singolo permettondogli di poter lavorare per obiettivi anche personali. Sapere che l’impegno e la costanza conducono al livello superiore e che nel tempo questo percorso può voler dire prima squadra, incide molto sull’aspetto psicologico. In più collegare i gruppi e lavorare insieme ci permette di gestire al meglio la parte tecnica cui va dedicato un certo tipo di allenamento senza dimenticare di sviluppare anche tutto il lavoro su posizioni, movimenti e tattica sul campo. In questo senso collaborare è fondamentale.”

In termini di prospettive future, quali sono i traguardi che lei e l’Arezzo puntate a raggiungere?

“Per quanto riguarda me, personalmente metto anima e dedizione in quello che faccio, prima di tutto c’è la passione per questo sport e poi l’esperienza e gli anni di contatto con queste realtà. La somma di questi fattori mi ha sempre reso un’ottimista ma ancor di più attento al processo di crescita di queste ragazze che investono in una passione e in un impegno così come facciamo tutti noi dello staff. In termini di prospettive ed aspettative sul breve periodo, speriamo di poter fare bene nella Coppa Giovanissime che rappresenta un’occasione in cui crediamo molto. Nel futuro più lontano sicuramente non puntiamo a risultati o a numeri da annotare ma al poter creare una realtà solida di crescita in cui giovani talenti possono imparare e crescere giocando a calcio.”