Home Attualità Intervento del presidente dell’Ordine Lauro Mengheri su operazione della Guardia di Finzanza di Arezzo

Intervento del presidente dell’Ordine Lauro Mengheri su operazione della Guardia di Finzanza di Arezzo

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Definirsi counselor non legittima esercizio di attività riservate allo psicologo. Esercizio abusivo della professione è reato

Il presidente Mengheri: «Un abuso di professione aggravato dal fatto che si esercita in un ambito delicatissimo quale quello della salute»

«L’esercizio abusivo della professione è un reato e pertanto deve essere perseguito e sanzionato secondo quanto previsto dalla legge. Definirsi counselor non legittima l’esercizio di attività e atti riservati alla professione dello psicologo, ma si configura anzi come un abuso di professione, aggravato dal fatto che si esercita in un ambito delicatissimo quale quello della salute».

A sottolinearlo Lauro Mengheri presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana che aggiunge

come ciò che «distingue l’intervento psicologico dagli interventi non psicologici è proprio l’utilizzo professionale di modelli, tecniche o strumenti derivanti dagli esiti delle ricerche scientifiche psicologiche, cioè dagli studi sui pensieri, emozioni e comportamenti. Per questo l’operazione della Guardia di finanza di Arezzo che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per l’esercizio abusivo della professione per una donna che esercitava da anni, senza alcun titolo riconosciuto, la professione di psicologa non può che raccogliere il nostro più vivo apprezzamento».

Il legislatore ha riservato allo Psicologo regolarmente iscritto all’Albo territoriale ogni attività che comprenda “l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità …” (art. 1 L. 56/1989). «Rivolgersi a uno psicologo iscritto all’Albo – aggiunge ancora Mengheri – significa affidarsi nelle mani di un professionista sanitario che ha una laurea quinquennale in psicologia, che ha effettuato tirocini obbligatori per confrontarsi con la professione che andrà a fare, che ha superato un esame di stato per abilitarsi, che si aggiorna costantemente e che è tenuto a seguire un codice di comportamento deontologico e etico. Nel caso sia anche psicoterapeuta significa che ha fatto una ulteriore formazione specifica di almeno 4 anni. Una garanzia insomma per gli utenti e per la loro salute, – conclude il presidente toscano – contrariamente a chi in seguito a un corso non universitario di brevissima durata si definisce counselor».