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Naturometrie: Roberto Ghezzi inaugura la stagione espositiva al Museo Michelangiolesco di Caprese Michelangelo

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Naturometrie: Roberto Ghezzi inaugura la stagione espositiva al Museo Michelangiolesco di Caprese Michelangelo
Roberto Ghezzi

 

CAPRESE MICHELANGELO – Dal 26 dicembre al 24 gennaio 2016 il Museo Michelangiolesco di via Capoluogo 1, a Caprese Michelangelo (AR), ospita “Naturometrie”, personale di pittura di Roberto Ghezzi.

La mostra, curata da Giovanni Pichi Graziani, è patrocinata dal Comune di Caprese Michelangelo e promossa da Associazione Michelangelo e Associazione Soljaris.

L’esposizione rispetterà i seguenti orari: dal 26 dicembre 2015 all’11 gennaio 2016, tutti i giorni dalle 11 alle 17. Dal 12 al 24 gennaio 2016 aperta solo nei giorni di venerdì, sabato e domenica, dalle 11 alle 17.

LA MOSTRA

“Naturometrie” del pittore cortonese Roberto Ghezzi inaugura un’inedita stagione espositiva tra le mura del prestigioso Museo Michelangiolesco – rinnovato negli ambienti – che nell’arco del 2016 ospiterà una serie di personali di giovani e promettenti artisti del panorama italiano e di altri ormai già affermati.

«Con il benestare del Comune e il sostegno dall’associazione Michelangelo – spiega il curatore Giovanni Pichi Graziani dell’Associazione Soljaris – si è deciso di utilizzare Palazzo Clusini (ex palazzo comunale, restaurato e adibito a splendida sede espositiva) per offrire al pubblico in visita alla casa natale di Michelangelo Buonarroti una attenta selezione delle eccellenze in campo pittorico e scultoreo di oggi».

La composizione attuale del museo offre già un perfetto gioco di specchi tra passato e presente.

La cornice che contiene il tesoro artistico è costituita dalla cinta muraria e il castello medievale. Al suo interno si ripercorrono le glorie del rinascimento italiano attraverso i calchi michelangioleschi e una linea temporale che continua il suo percorso attraverso la preziosa donazione della piccola scultura italiana di Enrico Guidoni, che indaga XIX e XX secolo con nomi come Vincenzo Gemito e Antonio Canova. Infine da apprezzare la metà del XX secolo nel giardino, con gli artisti Emilio Greco e Pericle Fazzini.

Palazzo Clusini donerà quindi le sue nude pareti alle eccellenze di oggi, per ricordare che il fermento artistico non ha mai abbandonato l’Italia.

«Ad aprire questa sessione espositiva è Roberto Ghezzi – illustra ancora Giovanni Pichi Graziani. – Con la sua mostra “Naturometrie”, l’artista cortonese mostra un mondo terribilmente seducente, ostile all’uomo nella sua imponenza, e catapulta l’osservatore in una realtà romantica, ottocentesca, ammantata di nebbia. L’indefinito è la cifra della sua pittura, l’infinito mistero che ci fa scoprire la meraviglia di bambino di fronte a un mondo ignoto, sconosciuto e proprio per questo così seducente. È il tentativo di dominare razionalmente, di misurare la natura pur non riuscendovi mai».