Home Attualità Profughi, Bugli: “L’accoglienza arricchisce le comunità. I sindaci timorosi dovrebbero convincersi”

Profughi, Bugli: “L’accoglienza arricchisce le comunità. I sindaci timorosi dovrebbero convincersi”

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Profughi, Bugli: “L’accoglienza arricchisce le comunità. I sindaci timorosi dovrebbero convincersi”
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FIRENZE – Il modello di accoglienza diffusa toscana funziona. “In questi mesi con i profughi accolti non si sono mai avuti problemi” sottolinea l’assessore regionale alla presidenza, Vittorio Bugli. La riprova che sfata false equazioni arriva dai dati sulla sicurezza. “Siena – dice – è la provincia con il maggior numero di profughi, ma è la provincia più sicura di tutta la Toscana secondo il rapporto di una settimana fa e Chianciano, che nella provincia è il territorio con più richiedenti asilo, è tra i comuni più sicuri del senese”.

“L’integrazione ha funzionato – aggiunge – : con il lavoro volontario, a volte su un campo di calcio a giocare a pallone, e le comunità che hanno accolto spesso si sono anche arricchite”. “Tutto questo – aggiunge – dovrebbe convincere i sindaci che finora hanno avuto timori nell’offrire ospitalità ai profughi sui loro territori. Anche perché in questi mesi tante cose sono cambiate, dall’appello del Papa alla presa di posizione della Merkel, e l’atteggiamento diffuso è oggi diverso rispetto a qualche mese fa”.

Oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione, è stato firmato il protocollo che mette a disposizione un ulteriore strumento, accanto al fondo assicurativo dell’Inail, per facilitare e sostenere l’attività di volontariato dei profughi. “E’ uno strumento in più – racconta l’assessore mentre fornisce gli ultimi numeri sugli ospiti accolti, quasi cinquemilanovecento -. Uno strumento anche con qualche risorsa: 100 euro una tan tum per profugo, a disposizione dei Comuni, per l’acquisto del vestiario necessario, la formazione e eventuali assicurazioni aggiuntive”.

Per il prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, che stamani ha firmato il protocollo, l’accordo costituisce “un passo in più nel progetto di accoglienza diffusa toscano: un passo fondamentale per la successiva integrazione”.

Il presidente dell’Anci Toscana Matteo Biffoni, sindaco di Prato, ricorda quanto fatto nella sua città da mesi. “Possiamo lasciare questi ragazzi a guardare per un anno o quattordici mesi un muro – dice -, in attesa dell’esito della loro richiesta di asilo, oppure coinvolgerli nel rendere le città più accoglienti, insieme ai cittadini che vi abitano, insegnare loro la nostra lingua e a conoscerci. Con i piccoli numeri dell’accoglienza diffusa tutto questo è possibile”. “E’ un passaggio anche di civiltà, in cui tutti vincono – sottolinea –, e con il pro tocollo di oggi mettiamo a disposizione uno strumento in più per rendere questa rete ancora più robusta”.

“Pronto accoglienza” profughi, offerti 215 posti in casa e 120 appartamenti

FIRENZE – Non solo edifici pubblici, immobili a disposizione di associazioni o alberghi. La Toscana è pronta ad accogliere i profughi anche in casa. Da quando l’8 settembre il presidente Rossi ha lanciato l’idea ed attivato un numero dedicato, il 331.6983061, in almeno cinquecento hanno telefonato. In maniera disinteressata, senza chiedere se ci fosse o meno un contributo sulle spese. Hanno telefonato da tutta la regione, da tutte le dieci province, e anche da fuori regione.

C’è chi voleva solo capire come funzionava, altri si sono messi invece a disposizione. Duecentoquindici famiglie hanno offerto un posto in casa, pronti ad accogliere uno, due od anche tre profughi. Sono stati contati 410 posti letto. Altri si sono detti disponibili ad affittare la seconda casa: 120 appartamenti in tutto, che si potrebbero tradurre in altri trecento posti o forse più.

C’è anche chi ha chiamato per regalare vestiti, giocattoli o semplicemente il proprio tempo libero in attività di volontariato a favore dei profughi. Hanno chiamato dalle città e dalla campagna, dalla montagna e dalle isole: le giovani coppie come le famiglie con bambini e ragazzi, le più numerose, ma anche gli ultrasessantenni e i pensionati, chi si ricordava dei genitori che avevano accolto durante la seconda guerra mondiale gli sfollati e chi voleva fare una nuova esperienza.

Il numero del “Pronto accoglienza” è attivo tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. La Regione sta ultimando con le prefetture il patto di solidarietà che famiglie e gestori dell’accoglienza dovranno firmare. A partire dalla prossima settimana tutte le famiglie che si sono dichiarate disponibili saranno ricontattate per indicare la procedura da seguire per accogliere i migranti.