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Revelation: Catherina Gynt e Silvia Rossi dialogano a Expart di Bibbiena dal 17 gennaio al 5 febbraio

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Revelation: Catherina Gynt e Silvia Rossi dialogano a Expart di Bibbiena dal 17 gennaio al 5 febbraio
Silvia Rossi e Catherina Gynt

Dal 17 gennaio al 5 febbraio 2015 la galleria ExpArt, in via Borghi 80 a Bibbiena (Ar), ospita Revelation, mostra bipersonale di pittura di Catherina Gynt e Silvia Rossi.

L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle 15,30 alle 19,30, o su appuntamento.

Sabato 17 gennaio, alle ore 18, l’inaugurazione in galleria con l’aperitivo offerto da Bar Le Logge alla presenza delle artiste.

La mostra

Il percorso all’interno della galleria è scandito da un alternarsi sinuoso di corpi.

In questa mostra che vede confrontarsi due stili diversi, Expart è infatti il punto di incontro: il luogo in cui forma, colore e dimensione lasciano spazio all’intuizione, alla scoperta, alla rivelazione.

Un luogo in cui le due artiste si sono trovate spesso, portando con sé carichi ora diversi ora simili: la visione della natura, del mondo circostante, della società e della propria individualità.

Ne esce un percorso fatto di un forte dialogo, dove anche le immagini simbolicamente più lontane tra loro trovano un tratto di strada da percorre insieme allo spettatore.

Le protagoniste

Legata al mondo del déco e dell’illustrazione, Catherina Gynt presenta la sua recente produzione.

Il centro del suo lavoro è lo studio grafico e la reinterpretazione, anche psicologica, della figura della donna. Un viaggio interiore e personale nella  percezione del femminile e del sé. Una ricerca ispirata anche da grandiose figure femminili, figlie dei miti, delle idee e viventi, inserite in quello che per lei rappresenta la casa: il Teatro.

Geometrie e flessuosità si intrecciano  in composizioni quasi monocromatiche, in decorazioni evocanti, per creare calma e confusione, pace e rabbia, continenza ed erotismo, che esaltano e nascondono di volta in volta il vero soggetto rappresentato.

In un mondo che appare diametralmente opposto nascono invece le rappresentazioni di Silvia Rossi: l’astrattismo.

Dopo un primo e breve periodo figurativo e fortemente grafico, il colore e la materia prendono il sopravvento nelle sue opere. Il gesto lentamente scompare per lasciare spazio a una compostezza cromatica che la porta a una dissoluzione del (e nel) colore.

Da queste campiture ormai quasi uniformemente bianche, piano piano riemergono parti di corpo, prima timidamente, poi con una prevalenza che non lascia spazio ad altre forme. È una nuova serie in cui la materia e il colore della fase astratta si sposano con quello che è stato il primo amore: il corpo.

La dissoluzione nel bianco diventa quindi uno stato d’animo, in cui tutto è possibile e nel quale Silvia cerca incessantemente la risposta alle domande che il mondo esterno – naturale e artificiale – ci pone.