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Soluzioni rapide per risolvere l’emergenza abitativa di Arezzo

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Soluzioni rapide per risolvere l’emergenza abitativa di Arezzo
Popolari Comune

AREZZO – L’emergenza abitativa di Arezzo può essere risolta con un recupero da parte dell’amministrazione comunale delle costruzioni invendute e dismesse. La proposta arriva dai Popolari per Arezzo e nasce dalla duplice constatazione dell’aumento del numero degli sfratti e delle difficoltà vissute dai giovani e dalle nuove famiglie nell’acquisto di una casa. Anziché sprecare risorse economiche e porzioni di territorio per edificare nuove costruzioni, il Comune potrebbe acquistare le abitazioni già esistenti, sfitte o invendute, destinandole ad uso popolare attraverso l’operato di “Arezzo Casa”, la società nata per sostenere le richieste di alloggio delle fasce più deboli.

Oltre alla forte ricaduta sociale, questa operazione permetterebbe anche di garantire nuova liquidità alle imprese edili e di rilanciare un settore economico in evidente difficoltà. Una seconda manovra fa riferimento al recupero di immobili in disuso e in degrado, come l’ex sede direzionale dell’Asl8 in via Fabroni, nel cuore del quartiere di Saione. Visto lo stato d’abbandono, con un investimento modesto potrebbero infatti essere ricavate abitazioni di tipo popolare da assegnare a famiglie in difficoltà. «Con questa operazione – afferma Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo, – il Comune acquisirebbe nuove abitazioni da dedicare ad edilizia popolare.

Si tratta di una possibilità più economica rispetto alla costruzione di nuove case che permetterebbe di entrare in possesso di immobili e potrebbe avere effetti positivi sull’intero mercato immobiliare: gli impresari edili si liberebbero degli invenduti, avrebbero nuova liquidità e sarebbero nella condizione di effettuare nuovi investimenti». Per aiutare i giovani, invece, il Comune dovrebbe stimolare i costruttori alla stipula di contratti di affitto con patto di futura vendita. Con questa modalità l’affittuario, alla scadenza della locazione, può acquistare l’immobile abitato fino a quel momento ad un prezzo coperto dai canoni regolarmente corrisposti, più il versamento di un ulteriore importo stabilito dallo stesso contratto. Questa tipologia di accordo permetterebbe ai giovani di non perdere i soldi del pagamento dell’affitto ma di investirli in un bene che al termine del contratto potrà diventare di loro proprietà. «A questo fine – aggiunge il consigliere comunale Luigi Scatizzi, – potrebbero essere dedicate risorse pubbliche e private degli istituti di credito per la creazione di un fondo per lo sviluppo delle famiglie. La locazione con patto di futura vendita trova applicazione sia in immobili già realizzati che in immobili in corso di edificazione, con l’obiettivo di favorire l’accesso all’abitazione a condizioni particolarmente favorevoli».