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Tè, caffe e cioccolato protagonisti dei salotti del Settecento italiano

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Tè, caffe e cioccolato protagonisti dei salotti del Settecento italiano
te, cioccolato

Ad Arezzo una mostra e un catalogo dedicati alle bevande coloniali che cambiarono i costumi e le abitudini sociali

Si terrà fino al 31 ottobre la bella mostra, curata da Paolo Torriti e Ilaria Pugi, dal titolo “Le bevande coloniali. Argenti e salotti del Settecento italiano, tè, caffè e cioccolato” presso la Basilica di San Francesco che ha ottenuto il patrocinio della Regione Toscana e di Expo Milano. Venerdì 8 maggio è stato presentato il catalogo nella sala conferenze della Biblioteca di Arezzo alla presenza dei curatori, di Paola Refice, direttrice della Basilica di San Francesco, di Lorenzo Soave di Soave e Mundus, società concessionarie dei servizi museali, e di Sandra Rogialli, presidente dell’Istituzione bibliotecaria.

La mostra ci riporta indietro al secolo della Rivoluzione industriale, della nascita della borghesia e dell’Illuminismo in cui queste bevande hanno cambiato le abitudini sociali e dove si afferma un nuovo stile di vita, più cordiale e libertino. “Se la cioccolata – spiega Torriti – era la bevanda dell’aristocrazia e delle nobil donne che si gustavano la loro bevanda lentamente nei loro salotti, il caffè, invece, era la bevanda della ricca borghesia e della rivoluzione industriale”.

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Il catalogo è il completamento della mostra, grazie al contributo di 13 autori, tra cui spiccano alcuni giovani studiosi aretini. I tre saggi introduttivi illustrano tre aspetti fondamentali di cui si vuol rendere partecipe il visitatore della mostra e il lettore del catalogo: Cioccolata, caffè e tè in Europa tra storia e cultura a cura di Nicola Perullo, Gli argenti e le bevande coloniali a cura di Paolo Torriti e Immagini a cura di Paola Refice.

Segue la descrizione delle opere esposte: Argenti, Dipinti, Stampe, Manoscritti e libri a stampa, Strumenti musicali. La sezione principale della mostra è dedicata all’esposizione dei magnifici contenitori in argento delle bevande coloniali: una quarantina di oggetti tra teiere, caffettiere e cioccolatiere, oltre ad altre suppellettili dello stesso materiale quali: trembleuses, tazzine, zuccheriere e vassoi. Un nucleo pregevole di argenti del Settecento e degli inizi del secolo seguente, in totale 42 pezzi, nel quale sono presenti tutte le regioni e le manifatture più importanti dell’argenteria italiana: la Toscana, la Sicilia, la Sardegna, l’Emilia Romagna e poi Roma, Venezia, Napoli, Genova, Torino, Milano.

Chiudono la mostra una serie di dipinti settecenteschi che illustrano la ritualità del caffè, del tè e della cioccolata e attestano frequentemente l’uso delle preziose suppellettili in argento, quindi 9 stampe e infine 10 libri a stampa pubblicati tra il XVII e il XVIII secolo. Tutte le opere sono corredate da fotografie e schede storico critiche.

Diversi e rilevanti gli enti prestatori sia del territorio che a livello nazionale come Aboca Museum, l’Accademia della Crusca di Firenze, la Biblioteca nazionale Centrale di Firenze, Uffizi di Firenze e l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma e diversi collezionisti privati come l’aretino Raspini.

Un’esposizione suggestiva da non lasciarsi sfuggire.

Elisa Boffa