Berna, 6 mar. (AdnKronos/Ats) – Il governo elvetico ha rafforzato oggi le misure per impedire che le sanzioni internazionali contro la Russia vengano aggirate attraverso la Svizzera. A partire da oggi, è vietato qualsiasi investimento straniero (prestiti e crediti) in Crimea, mentre nel settore del turismo, così come in altri settori economici, vige il divieto di fornire servizi. Come indica una nota odierna della Segreteria di stato dell’economia (SECO), la Svizzera non deve essere sfruttata come porto franco per eludere le sanzioni dell’UE. Seguendo la politica adottata finora, il governo elvetico ha quindi adeguato i propri provvedimenti alle ultime decisioni europee sulla crisi ucraina.
Si tratta soprattutto di un’estensione delle misure adottate dal governo svizzero che non riconosce l’annessione della penisola di Crimea da parte di Mosca, atto considerato contrario al diritto internazionale.
Tra i provvedimenti adottati figura, per esempio, il divieto di importare beni provenienti dalla Crimea, Sebastopoli inclusa, senza un certificato di origine rilasciato dalle autorità ucraine o la proibizione di fornire servizi in relazione ad attività turistiche in questa regione.