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Vino e Olio 2.0: il prodotto di qualità si comunica online

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Vino e Olio 2.0: il prodotto  di qualità si comunica online
Olio coldiretti

Rossi: mettere le opportunità offerte dai social network a disposizione della crescita delle imprese agricole

Salvini (Cciaa): l’Internet Economy toccherà i 63 miliardi di euro entro il 2016, il 3,5% del Pil

Rispondere in maniera competitiva all’evolversi dei nuovi canali di promozione sul web, acquisire strumenti in grado di migliorare la presentazione online dei propri servizi e ottimizzarne il ritorno economico.

Sono questi gli scopi che hanno guidato Coldiretti Arezzo nell’organizzazione del Workshop sul Web Marketing “Vino e Olio 2.0 comunicare online i nostri prodotti agricoli”, promosso in collaborazione con la Camera di Commercio di Arezzo nell’ambito del progetto “Eccellenze in digitale” e nell’occasione dedicato alle aziende olivicole e vitivinicole.  Il Workshop gratuito si è tenuto ieri, martedì 10 marzo, presso la Cantina Sociale del Valdarno Superiore, a San Giovanni Valdarno e ha consentito alle aziende agricole, presenti numerose, di affinare tecniche web sia per entrare in contatto con parte del proprio pubblico abituale, e sia per intercettare nuovi potenziali clienti.

Questa iniziativa Coldiretti ha avuto infatti l’obbiettivo di avvicinare le piccole aziende agricole al web e in particolare ai social media, per presentare loro e far conoscere le potenzialità dei social network come strumenti di promozione. Nel corso del pomeriggio le tante imprese interessate hanno potuto acquisire semplici indicazioni, pratiche ed efficaci, per avvicinarsi e comprendere le opportunità dei social network, al fine di dimostrare come una impresa del sistema rurale possa sfruttare tali piattaforme a proprio beneficio.

“Questo incontro rappresenta un ulteriore momento di approfondimento iniziato da Coldiretti Arezzo lo scorso ottobre con gli agriturismi – spiega in proposito il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi – e nasce dalla riflessione sul fatto che negli ultimi anni i Social network hanno influenzato profondamente il nostro modo di comunicare con gli altri a aprendo nuovi spazi di promozione dei prodotti, anche di nicchia, oltre i confini nazionali, raggiungendo nuovi mercati e nuovi clienti in tutto il mondo”.

“Il mondo dell’imprenditoria in agricoltura deve quindi correre di pari passo – insiste Rossi – con lo sviluppo tecnologico, è una condizione indispensabile per uscire dalla crisi e quale volano di sviluppo: le potenzialità offerte dal web possono contribuire a fare conoscere le eccellenze produttive del nostro territorio, visto che i social network rappresentano uno strumento di marketing per le imprese: utile a sviluppare il brand, creare comunità di consumo.

“In questo incontro, – conclude il direttore Coldiretti – attraverso molti esempi reali, abbiamo condiviso con agli imprenditori agricoli le potenzialità di costruzione del brand che sono offerte dai social media, con i quali le aziende, a differenza dei mezzi più tradizionali, non devono più limitarsi a comunicare, ma possono costruire community, ascoltarle, coinvolgerle e dialogare, per guadagnare – e mantenere – credibilità sul mercato: i social, infatti, sono anche un mezzo per ascoltare i clienti, conoscere i problemi e rispondere alle richieste, spesso in modo estremamente veloce. Sono opportunità di coniugare la bellezza dei territori con gusto e cultura, tre elementi che trovano le nostre terre all’avanguardia e particolarmente appetibili al mercato turistico”.

Nel suo intervento nel corso del workshop, il segretario generale della Camera di Commercio, Giuseppe Salvini, ha fatto un punto sui valori economici del web, spiegando come “nei Paesi del G 20 l’economia internet ha già un valore superiore al 4% del Pil e contribuisce in media al 21% della crescita annua”.

Guardando al nostro Paese, spiega ancora Salvini, “i valori, sebbene inferiori, mostrano un interessante potenziale di crescita: il valore generato dall’Internet Economy in Italia arriverà a toccare i 63 miliardi di euro entro il 2016, con un valore pari al 3,5% del Pil: numeri che illustrano con efficacia l’importanza del progetto sviluppato dalla Cciaa di Arezzo, che, anche con questa iniziativa, intende contribuire a colmare il gap digitale che esiste per molte delle nostre Pmi, per le quali risulta difficile competere sui mercati, in quanto, nonostante abbiano il valore aggiunto della conoscenza e del know how digitale, non tutte hanno acquisito gli strumenti per sviluppare sul web la presentazione e commercializzazione dei loro prodotti”.