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Per amore della musica e della solidarietà: la terza edizione giovedì 9 giugno al Teatro Tenda

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Per amore della musica e della solidarietà: la terza edizione giovedì 9 giugno  al Teatro Tenda
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Nuova edizione della kermesse musicale “Per amore della musica e della solidarietà”. Il concerto di band aretine anni 60 – 70 è in programma al Teatro Tenda giovedì 9 giugno a partire dalle 20. La serata è a ingresso libero e il ricavato verrà destinato al Calcit. Ospite d’onore sarà Mal dei Primitives. L’appuntamento è stato presentato dall’assessore Tiziana Nisini, da Carlo Benucci, Paolo Basco, Severino Baldi, dal direttore artistico Maurizio Bozzi e da Giorgio Casini.

L’assessore Nisini: “ci troviamo di nuovo con questo importante appuntamento, giunto alla terza edizione. Il Comune sostiene questa iniziativa di solidarietà con il patrocinio. Invito gli aretini a partecipare numerosi”.

Carlo Benucci: “quest’anno il Calcit è impegnato nell’acquisto di un apparecchio che prepara i farmaci per malati oncologici e abbiamo anche fatto un investimento per la prevenzione del cancro alla mammella. Tra le nostre priorità resta naturalmente anche il sostegno al progetto Scudo”.

Giorgio Casini: “come novità sarà presente sul palco uno schermo gigante, su cui verrà proiettata una foto del gruppo che si esibisce quando era nel pieno della sua attività musicale. Ogni gruppo, inoltre, dovrà proporre almeno un brano italiano”.

Paolo Basco: “la solidarietà è importante. Chi ha una malattia grave, come un tumore, ha bisogno di sapere che ha intorno un cerchio di amore. Tanti musicisti, senza chiedere nulla, mettono a disposizione la loro arte per gli altri, per chi è meno fortunato”.

Severino Baldi: “Arezzo oltre a essere la città della solidarietà è anche la città della musica. Mi sono rimesso a suonare dopo trent’anni solo per solidarietà. Mal dei Primitives è un’armonicista blues eccezionale”.

Maurizio Bozzi, direttore artistico della kermesse, ha concluso: “questa manifestazione ha anche lo scopo di ricordare coloro che non ci sono più. Ogni gruppo, infatti, ha subito delle perdite. È una solidarietà fatta anche di memoria, attraverso queste band che comunque vanno avanti con le nuove generazioni che ne entrano a far parte”.