Home Cronaca Anpi: no all’uso della sala Comunale all’indomani della Liberazione per la celebrazione di un esponente del fascismo

Anpi: no all’uso della sala Comunale all’indomani della Liberazione per la celebrazione di un esponente del fascismo

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Anpi: no all’uso della sala Comunale all’indomani della Liberazione per la celebrazione di un esponente del fascismo
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Dopo aver concordato con i massimi livelli istituzionali (Prefettura, Provincia e Comune di Arezzo) e le associazioni combattentistiche il programma delle celebrazioni per la Festa nazionale del 25 aprile 2016, che si concluderanno con la consegna di 47 medaglie della Liberazione ad altrettanti partigiani ancora in vita o loro familiari, siamo venuti a conoscenza della concessione, da parte del Comune di Arezzo, dell’uso di una sala del Palazzo comunale all’associazione “Cultura nazionale” per presentare il 30 aprile il libro “Almirante, biografia di un fascista” di Aldo Grandi.  Un fascista che intendeva fucilare o deportare in Germania quei ragazzi che non volevano aderire al bando della Rsi.

L’A.N.P.I. di Arezzo condanna con fermezza l’uso di una sala pubblica della massima istituzione cittadina per una iniziativa che appare celebrativa di un esponente del fascismo negli stessi giorni in cui istituzioni e cittadini ricordano la fine della guerra e la liberazione dal nazifascismo.

La libertà conquistata dal popolo con la Resistenza, consente ad ognuno la possibilità di esprimere le proprie convinzioni, purché nel rispetto della nostra Costituzione. Nulla quindi impedisce ai promotori della presentazione di tale volume di ricorrere ad una struttura privata.

Tuttavia, le iniziative che celebrano protagonisti del regime fascista, complice del nazismo, non possono avvenire in un luogo che, in quanto sede dell’amministrazione pubblica, appartiene a tutti i cittadini. Il fatto ancor più grave è che, come già detto, questo avviene pochi giorni dopo che lo Stato, per mano del Prefetto nel palazzo del Governo, avrà insignito di una onorificenza i protagonisti superstiti della guerra di Liberazione nazionale.

La tradizione antifascista del territorio aretino, insignito di medaglia d’oro al Valor militare per l’impegno dei suoi cittadini nella lotta di Liberazione, i tanti caduti nelle stragi e nelle rappresaglie commesse nella nostra città e provincia, ci fanno chiedere con forza al Comune di Arezzo la revoca della concessione della sala comunale per tale inopportuna iniziativa.