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Consulenti del lavoro, sanzioni più efficaci per somministrazione abusiva

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Roma, 19 ott. (Labitalia) – Occorrono sanzioni più efficaci nei confronti dei fenomeni di somministrazione abusiva di manodopera. Non solo sarebbe bene riportare “integralmente l’apparato sanzionatorio della somministrazione e dell’utilizzazione abusiva sotto l’egida della natura penale, in modo coerente peraltro, con le più recenti intenzioni di politica legislativa manifestate ad esempio in tema di caporalato e sfruttamento dei lavoratori”.
A chiederlo è la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, nell’approfondimento pubblicato oggi a firma di Rosario De Luca e Pasquale Staropoli.
In ogni caso, spiegano i due esperti “appare assolutamente opportuna la riflessione sulla predisposizione di un regime di solidarietà, quanto alla tenutezza rispetto alle sanzioni irrogate, che sulla scorta dei meccanismi già presenti nel sistema per effetto della previsione di cui all’art. 35 del d.lgs. n. 81/2015, garantisca, con il vincolo solidale in capo all’utilizzatore, una vigilanza interessata di quest’ultimo rispetto alla regolarità del somministratore, con le conseguenze di un oggettivo effetto virtuoso dell’efficacia preventiva e deterrente dell’apparato sanzionatorio predisposto”.
“Il contrasto ai fenomeni elusivi, -aggiungono i consulenti- sempre più presenti nel mercato del lavoro, deve essere una priorità per il decisore proprio per le distorsioni che detti fenomeni portano all’intero sistema. Il riferimento è alle tante forme di partecipazione alla gestione del rapporto di lavoro, che assumono per lo più la forma della cooperativa ma che di fatto coprono somministrazioni illecite di manodopera con corrispettivi di gran lunga inferiori a qualsiasi previsione contrattuale. In sostanza, un modo per eludere la normativa cogente non solo in campo retributivo e contributivo ma anche nella gestione del rapporto di lavoro, attività professionale di pubblico rilievo su cui è stata posta la necessaria tutela.