Home Nazionale Dalle guide ai social, i primi 30 anni del Gambero Rosso

Dalle guide ai social, i primi 30 anni del Gambero Rosso

0

Roma, 9 dic. (Labitalia) – Compie trent’anni il Gambero Rosso. Correva infatti l’anno 1986, che è l’anno in cui esplose Chernobyl ma anche lo scandalo del metanolo, quando uscì il primo numero della storica testata enogastronomica, che lega il suo nome alla ‘locanda di Pinocchio’: un inserto di quattro pagine all’interno del quotidiano ‘Il Manifesto’, con il primo editoriale a firma di Stefano Bonilli, una sorta di ‘dichiarazione di guerra’ in nome del buon cibo. L’impatto fu subito molto forte e il giornale andò a ruba.
Da allora di strada ne ha fatta il Gambero Rosso, che oggi è una holding leader nel settore dell’enogastronomia, con al timone Paolo Cuccia: oltre ad essere un gruppo editoriale multimediale, offre formazione per professionisti e appassionati, organizza eventi internazionali e promuove il made in Italy agroalimentare nel mondo.
“Il Gambero -sottolinea il presidente Paolo Cuccia- proseguirà il suo lavoro con la amplissima offerta formativa nazionale e internazionale e con la più diffusa proposta di eventi b2b in tutte le capitali del mondo, sia per il vino che per il food. Oggi i presupposti per un gran futuro dell’Italia nel mondo ci sono tutti: questa è la grande opportunità del made in Italy, uno dei più conosciuti e più ambiti marchi del mondo globale”.
Trent’anni, dunque, di crescita costante in cui il Gambero Rosso si afferma come punto di riferimento con le sue guide, il mensile e il canale televisivo dedicato. Nel 1988 esce la prima edizione della guida ‘Vini d’Italia’ (che allora si autodefiniva ‘Guida al bere bene per esperti e curiosi’): un successo che l’anno successivo viene tradotto in tedesco, poi in inglese e ancora in giapponese e cinese; allora erano 1.500 i vini recensiti, oggi sono 22mila.
Fra il 1990 e il 1991 arriva la prima guida cittadina, dedicata a Roma e seguita da quella su Milano, in concomitanza con ‘Ristoranti d’Italia’. Nel 1992 il Gambero Rosso va in edicola da solo e diventa un mensile autonomo, con una nuova veste grafica animata da foto e disegni.
Nel 1995 nasce il sito www.gamberorosso.it, destinato a stimolare quella community che troverà a distanza di anni il suo luogo di incontro nei social network. Poi, nel 1999, un’altra svolta: nasce Gambero Rosso Channel, il primo canale televisivo tematico interamente dedicato alla cultura della tavola.
E ancora, nel 2002, la creazione, nella capitale, della prima Città del gusto, un polo di cinque piani e cinquemila metri quadrati fra laboratori, aule, cucine, teatro e studio televisivo (seguiranno negli anni i centri di Torino, Napoli, Salerno, Catania e Palermo).
Intanto, si susseguono le guide: la prima ai migliori ‘Bar d’Italia’ nel 2000, ‘Pasticceri e Pasticcerie’ nel 2010 (che è anche l’anno del primo talent show gastronomico in onda su Gambero Rosso Channel), nel 2011 ‘Oli d’Italia’, nel 2013 ‘Pizzerie d’Italia’ e ‘Grandi salumi’, infine nel 2015 ‘Top Italian food & beverage Experience’, in inglese, diretta a buyer e importatori del made in Italy di qualità. L’ultima nata sarà pronta nei primi mesi del 2017 in formato ebook e sarà dedicata ai migliori ristoranti italiani all’estero.
Per festeggiarli, questi trent’anni, il Gambero Rosso ha premiato i migliori ‘ambasciatori’ del food & wine fra cuochi, pizzaioli, pasticceri, trattorie, gelaterie e bar, botteghe del gusto, produttori di formaggi, salumi, pasta, olio, vino e cioccolato.