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Le proposte di OraGhinelli alla commissione per i servizi per l’infanzia

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Le proposte di OraGhinelli alla commissione per i servizi per l’infanzia
ostetrica

“Obbligo di vaccinazione quale requisito per l’accesso ai servizi per l’infanzia, premialità in punteggi per i genitori occupati e per quelli pendolari e nuovi criteri per il riconoscimento della qualifica di famiglia monoparentale”: queste sono le proposte elaborate dai consiglieri comunali di OraGhinelli Angelo Rossi, Donata Pasquini e Meri Stella Cornacchini, membri della commissione VI (Scuola, Sanità e Politiche sociali), che verranno proposte del gruppo per la modifica al regolamento per l’ammissione ai servizi dell’infanzia del Comune di Arezzo.

“I dati sul crollo delle vaccinazioni obbligatorie, nella misura di almeno due punti percentuali dal 2012, diramati dal Ministero della Salute, e il rischio di gravi conseguenze sulla salute pubblica, segnalato dall’Istituto Superiore di Sanità, evidenziano la necessità della reintroduzione dell’obbligo di vaccinazione, quale requisito indispensabile per l’accesso a tutti i servizi comunali per l’infanzia – spiegano i tre consiglieri. Per questo abbiamo deciso di lanciare la proposta in commissione Scuola e Sanità, e siamo pronti a farlo anche con un emendamento in aula, per introdurre l’obbligatorietà di vaccinazione come prerequisito per l’accesso ai servizi per l’infanzia del Comune, sulla scia di quanto già attuato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Trieste. Ricordiamo infatti che in Italia l’obbligo riguarda 4 vaccinazioni: poliomielite, difterite, tetano e epatite B. La vaccinazione può essere omessa e differita solo in caso di pericoli concreti accertati per il bimbo in relazione a specifiche condizioni cliniche. Quindi innanzitutto si tratta di far rispettare un obbligo di legge. L’obbligo di vaccinazione per l’accesso ai servizi educativi 0-3 anni risponde a un principio di ‘responsabilità sociale’ sui bambini, per impedire che le malattie circolino.

Le altre nostre proposte – proseguono – riguardano la premialità, in un aumento di punteggio per la formazione delle liste, ai genitori occupati e per quelli pendolari perché riteniamo che uno dei motivi principali che spingono i genitori ad avvalersi necessariamente dei servizi per l’infanzia sia proprio quello che entrambi lavorano e quindi crediamo opportuno dare una risposta a questa fondamentale esigenza. 

Per quanto riguarda i pendolari proponiamo anche l’introduzione del caso, ad oggi assente nel regolamento, del genitore che lavora fuori sede che finora non veniva considerato come pendolare, e che invece crediamo giusto venga equiparato allo stato di pendolare.

Infine, proponiamo una revisione dei criteri che definiscono la famiglia, che consideriamo troppo generici, che prevedano una maggiore definizione dello stato familiare valutando se nei casi di riconoscimento del bambino da parte di un solo genitore, quello dell’affidamento esclusivo del bambino ad un solo genitore e quello dell’affido condiviso del minore ma con collocamento assolutamente prevalente presso uno solo dei genitori, il genitore abbia poi contratto un nuovo matrimonio o instaurato una convivenza more uxorio” concludono.