(AdnKronos) – Finora il capitolo annoso delle espulsioni toccava a lui, Beppe Grillo. Col rischio, palpabile, che le grane giudiziarie, tra un ricorso in Tribunale e l’altro, finissero con l’avere ripercussioni anche sulle sue tasche. Le nuove regole grilline, al voto fino a mercoledì, mettono al riparo il fondatore del Movimento, la palla passa al collegio dei probiviri chiamato a irrogare sanzioni. Mentre eventuali ricorsi potranno essere promossi dall’interessato sanzionato al comitato d’appello.
A Grillo resta tuttavia la possibilità di intervenire in seconda battuta sulle sanzioni decise dagli altri organi. E’ dunque a lui che spetta l’ultima parole se mostra dubbi su ‘cartellini rossi’ o sanzioni.
“Il capo politico del MoVimento 5 Stelle – si legge infatti nella bozza di Regolamento – laddove sia in disaccordo con una sanzione irrogata dal collegio dei probiviri o dal comitato d’appello, ha facoltà̀ di annullarla e, ove la sanzione risulti inflitta dal comitato d’appello, può̀ irrogarne una più lieve”. Non solo. “Il capo politico del MoVimento 5 Stelle, laddove sia in disaccordo con una decisione del collegio dei probiviri o del comitato d’appello può rimettere la decisione ad una votazione in rete di tutti gli iscritti al MoVimento 5 Stelle. La decisione dell’assemblea degli iscritti è definitiva ed inappellabile, anche se intervenuta su decisione del collegio dei probiviri”.