Home Nazionale Mafia: patto tra casalesi e clan Riina, confiscati beni per 1,8 milioni euro

Mafia: patto tra casalesi e clan Riina, confiscati beni per 1,8 milioni euro

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Palermo, 3 nov. (AdnKronos) – Beni per un valore di oltre 1,8 milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Trapani riconducibili all’imprenditore Carmelo Gagliano di 50 anni, di Marsala. La proposta di applicazione della misura di prevenzione, avanzata dal Direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, è stata accolta dal Tribunale di Trapani-Sezione Misure di Prevenzione che ha emesso il relativo provvedimento ablativo valorizzando gli esiti delle investigazioni condotte dalla Dia trapanese, d’intesa con il Procuratore Aggiunto Bernardo Petralia, coordinatore del Gruppo Misure di Prevenzione, della Dda di Palermo. A Gagliano è stata applicata anche la sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di dimora abituale per la durata di tre anni. La Dia con questa indagine ha scoperto che il clan camorristico dei Casalesi e il fratello di Totò Riina, Gaetano, avevano stipulato un vero e proprio ‘patto di ferro’ per controllare il trasporto di frutta e verdura da Roma in giù.
Gagliano ha sempre svolto l’attività di autotrasportatore. “Scevro da condanne per fatti di mafia, il suo inserimento negli ambienti malavitosi e l’adesione a logiche mafiose di gestione delle iniziative economiche è legato al suo ruolo di amministratore (quale “prestanome”), all’interno della società di trasporti denominata “A.F.M. Autofrigo Marsala Soc. coop” nella quale vantava cointeressenze l’esponente mafioso marsalese Ignazio Miceli, già sorvegliato speciale di Ps del cui patrimonio, post mortem, è stata, di recente, disposta la confisca dal Tribunale di Trapani, sempre su proposta del Direttore della Dia”, spiegano gli investigatori.